

Celebriamo la musica con l’Early Music Day 2023
La Fondazione partecipa alla celebrazione di oltre un millennio di musica, attraverso concerti, eventi e manifestazioni che si svolgono contemporaneamente in tutta Europa

Anche la Fondazione Pietà de’ Turchini partecipa all’edizione 2023 dell’evento “Early Music Festival”, una celebrazione dedicata alla musica attraverso concerti, eventi e manifestazioni che si svolgono contemporaneamente in tutta Europa: da anni un punto di riferimento per la promozione del patrimonio storico-musicale comune. La musica antica è infatti parte centrale del patrimonio culturale condiviso dagli europei, strettamente legata ad altre espressioni artistiche come la danza, il teatro e l’architettura. Parliamo di un patrimonio immenso: oltre mille anni di musica, scritta o trasmessa dalla tradizione orale, dal Medioevo alla fine del XVIII secolo. Sebbene alcuni dei compositori di queste epoche siano ampiamente conosciuti, esiste un vasto repertorio che deve ancora essere riscoperto dal pubblico di oggi.
L’Early Music Festival mira a far conoscere meglio la musica del periodo medievale, rinascimentale e barocco e a portarla all’attenzione di un pubblico più vasto.
Due appuntamenti in programma per la nostra Fondazione:
“Primadonna Primouomo” – 20.3.2023
La Napoli del primo Settecento è un crogiuolo di idee teatrali e musicali dove si sperimenta l’impossibile e si formano veri e propri eserciti di musicisti addestrati a conquistare l’esigente mercato internazionale. I compositori che determineranno il gusto e insegneranno un sistema infallibile di scrittura invadono le strade dell’arte in una migrazione dorata ma anche rischiosa e talvolta infruttuosa. Una miriade di musicisti si formano nel loro magistero e molti ne apprenderanno indirettamente la straordinaria alchimia, maestri non solo della composizione ma anche del canto e dello strumento, anzi degli strumenti.
Le strategie messe in atto dagli autori della Scuola napoletana – Nicola Porpora, Leonardo Vinci, Leonardo Leo, Domenico Sarro – emergono in tutta la loro originalità in un sistema che, pur sottoposto a rigide esigenze rappresentative, riesce a corroborarsi incessantemente, creando percorsi di inusitata autenticità.
Ad eseguire questa galleria di arie, selezionate attraverso un lavoro di squadra coadiuvato dalla ricerca di Paologiovanni Maione, è la duttile voce di Teresa Iervolino, accompagnata dai Talenti Vulcanici guidati per l’occasione dal Maestro Christophe Rousset, clavicembalista e direttore dell’Ensemble Les Talens Lyrique.
“Leggi Napoli, suona mondo” – 21.3.2023
In scena un’originale drammaturgia di Antonio Piccolo, che firma anche la regia dell’allestimento, con un cast che vede la partecipazione del soprano Marie Lys, degli attori della Compagnia Teatro in Fabula e dei Talenti Vulcanici diretti da Stefano Demicheli. Nel corso del XVIII secolo, la capitale dell’Italia meridionale accolse un gran numero di compositori ‘stranieri'”, sottolinea il musicologo Paologiovanni Maione, “che venivano qui per perfezionare il loro ‘mestiere’ ma soprattutto per apprendere i segreti di un’arte sopraffina che aveva reso schiava l’intera Europa”.
Artisti come Johann Adolf Hasse, Christoph Willibald Gluck, Johann Christian Bach, Josef Mysliveček, Joseph Schuster, Vicente Martín y Soler, tra i tanti, approdarono nella capitale alla ricerca di un’identità “napoletana” capace di garantire l’accesso ai grandi centri musicali internazionali. Proprio le opere selezionate di questi compositori costituiscono il programma dello spettacolo in musica di Antonio Piccolo, che intende mostrare le “tante” voci che alimentavano la scena culturale e musicale della città dell’epoca.
Due appuntamenti unici e di livello internazionale, da seguire comodamente online: dall’invenzione del canto gregoriano alla comunità attiva dei primi anni del XXI secolo, celebriamo insieme più di mille anni di cultura e pratiche musicali!
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