Estro e Compassione Stagione 2019-2020

Guardando alle radici e al passato, con occhi rivolti alla contemporaneità, la Stagione 19-20, in un arco temporale da ottobre a giugno, alterna produzioni, ospitalità internazionali, proponendo pagine dal repertorio sacro e profano, dal rinascimento alla contemporaneità, con l’obiettivo di porre Napoli e i protagonisti della sua cultura musicale in costante dialogo con i grandi compositori della musica occidentale e del bacino del mediterraneo. Pagine di Fabrizio Dentice, Ascanio Mayone, Giovanni Maria Trabaci, Carlo Gesualdo, Leonardo Vinci, Leonardo Leo, Alessandro e Domenico Scarlatti, Nicola Porpora, Nicola Fago, Giovan Battista Pergolesi, Domenico Colla, Raffaele Calace, Gabriele Leone, si alternano a pagine di Antonio Vivaldi, Marc’Antonio Ziani, Giuseppe Giuliano, Tommaso Motta, Johan Sebastian Bach, George Frideric Händel, Ludwig van Beethoven, Bartolomeo Bortolazzi, Vincent Neuling, Johann Nepomuk Hummel, Raga Yaman, Marin Marais, Antoine Forqueray, William Byrd, John Dowland, Henry Purcell, Jan Pieterszoon Sweelinck, Mathieu Mantanus, Thomas Tallis, Eva Ugalde, Susanna Lindmark, Stephen Hatfield, fino a David Bowie e Beatles. Il concerto inaugurale ha come protagonista l’ensemble De Labyrinto guidato da Walter Testolin, che riporta alla luce un capolavoro imprescindibile per una rivalutazione della storia musicale napoletana in ambito sacro: Le Lamentationes Hieremiae di Fabrizio Dentice, di cui si realizzerà anche l’incisione discografica per la collana dedicata ai capolavori partenopei concepita dalla Fondazione per l’etichetta Arcana. Napoli e la grandezza della sua scuola compositiva è insieme a Venezia, oggetto di particolare attenzione artistica e scientifica in questa stagione. Il Convegno Internazionale: Napoli e Venezia nel Settecento. Due capitali dello spettacolo, programmato a dicembre, vede la Fondazione affiancata dall’Università degli Studi Federico II, il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, l’Università Ca’ Foscari e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, il Centro Divino Sospiro di Queluz in Portogallo. Tra i debutti sulle scene napoletane previsti in stagione si segnalano l’ensemble “Armoniosa”, con la nuova e originale versione dei 12 Concerti di Antonio Vivaldi che compongono la raccolta dell’”Estro Armonico”, L’Apothéose con un progetto in nome del quale si rinnova la collaborazione con l’Istituto Cervantes, Vox Luminis di Alain Meunier per un “tutto Bach” ad aprile, Romina Lischka e Ghalia Benali con un programma originalissimo di musica devozionale araba sullo sfondo delle note di Marais e Forqueray.
3 le rassegne tematiche: Il Suono della Parola: incontri sul dialogo della musica con altre arti e forme espressive, alla letteratura al cinema alla poesia, a cura di MiNa Vagante di Piera e Alessandra Cusani, che giunge alla sua V edizione; “A più voci”. La polifonia nel repertorio antico e contemporaneo; “A corde spiegate”, Festival Internazionale dedicato alla chitarra, a cura di Edoardo Catemario, entrambi alla seconda edizione. 2 i progetti speciali: il primo vede il contralto Teresa Iervolino, la cui straordinaria voce ha conquistato negli ultimi anni le più autorevoli scene europee, proporsi in un recital di canzoni napoletane, tra malinconia e rimembranza, gioco e invenzione, autentico e commosso tributo alla sua terra di elezione. L’altro progetto è frutto della coproduzione con il Festival Pergolesi Spontini di Jesi, dal titolo Baroque Reloaded.
Cantate de L’Espace-Temp, ideato da Matthieu Mantanus con la visual artist Sara Caliumi, un affresco musicale e visivo in cui il cortocircuito generato dall’alternarsi delle cantate barocche di Pergolesi e Vivaldi con il mondo musicale e sonoro elettronico di Mantanus, ci portano in una dimensione “contemporaneamente antica”. I Talenti Vulcanici, ensemble in residenza con la direzione musicale di Stefano Demicheli, sono in cartellone con due nuove produzioni, a dicembre e a marzo, che fanno tesoro della consulenza musicologica prodiga di ispirazioni di Paologiovanni Maione. La prima produzione è un intermezzo buffo di Leonardo Vinci, dal titolo Albino e Plautilla, destinato al Silla dittatore, incentrato su una girandola di frizzanti trovate sceniche per la classica coppia di buffi, a suo tempo affidate agli eccellenti Gioacchino Corrado e Santa Marchesini, oggi incarnati da Filippo Morace e Gaia Petrone, con la drammaturgia e regia di Angela Di Maso e i burattini di Bruno Leone. La seconda produzione propone, un originale recital dedicato al basso napoletano Antonio Manna, che cantò presso la Real Cappella di Napoli (dal 1697), e alla Hofkapelle di Vienna (1700-05) e poi nuovamente a Napoli, come musico di corte dal 1708, cui ridarà voce il talentuosissimo giovane basso napoletano Nicola Ciancio. Questa XXII edizione della stagione di concerti, frutto di un fecondo e costante confronto di intelligenze e saperi interdisciplinari, concentra nel suo titolo “Estro e Compassione”, il proposito, speriamo riuscito, di coniugare invenzione, creatività e innovazione con la devozione per la tradizione e la sua storia, attraverso la riscoperta e valorizzazione dei protagonisti della scena musicale di ieri e di oggi.

Mariafederica Castaldo

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