OPENING Re. Crea. Residenza Creativa
Cos’è Re. Crea. Re. Crea. è l’acronimo che riassume il progetto ideato e realizzato dalla Fondazione Pietà de’ Turchini: una…
Allievi del Corso di Canto Gregoriano
Lanfranco Menga direttore
Rosaria Esposito, Lucia Piatto, Maria Cristina Zarpellon, Alberto Cinquegrana, Davide Franco, Alejandro Garcìa, Massimo Rispoli, Antonio Sembiante, Wiktor Wojcik Cantori
Ingresso libero
con il patrocinio di
Programma
AVE MARIS STELLA
Inno
AD TE LEVAVI
Antiphona ad Introitum
Dominica I Adventus
MEDIA VITA
Resonsorium
Tempore Septuagesimae
VIRI GALILAEI
Antiphona ad Introitum
In Ascensione Domini
VIDEO COELOS APERTOS
Alleluja
S. Stephani Protomartyris
SPIRITUS DOMINI
Antiphona ad Introitum cum Tropo
Dominica Pentecostes
QUINQUE PRUDENTES VIRGINES
Antiphona ad Communionem
Commune Virginum
LAUS TRINITATI
Antiphona
Hildegard von Bingen (1098-1179) GAUDEAMUS
Antiphona ad Introitum
S. Agathae Virginis et Martyris
SALVE REGINA
Antiphona
DIES ISTA COLITUR
Conductus
In Nativitate Domini
Il Programma propone all’ascolto alcuni dei brani gregoriani che sono stati oggetto di studio durante il corso appena concluso. Si tratta di alcune pagine molto belle del repertorio con alcuni brani particolari, come ad esempio il Responsorio “Media vita” che nel Medioevo fu addirittura proibito perchè i monaci lo usavano con un significato quasi scaramantico nei confronti dell’autorità ecclesiastica. Particolarmente intensi e suggestivi sono l’inno “Ave maris stella” e l’Antifona “ Salve Regina”, entrambi dedicati alla Madonna, mentre l’Introito “Spiritus Domini” viene eseguito con l’aggiunta di un Tropo, cioè di una interpolazione testuale e musicale che dà particolare risalto alla festa della Pentecoste. Una Antifona che esula dal normale repertorio liturgico è certamente “Laus Trinitati” della mistica Hildegard von Bingen, una delle figure più interessanti del suo tempo, autrice di molte musiche di particolare forza espressiva che fanno di Hildegard una delle figure più significative del Medioevo, tanto che si è ritenuto di proclamarla “Dottore della Chiesa”.
In conclusione mi piace citare Alfred Tomatis che dà del Canto Gregoriano una definizione molto efficace: “Il Canto Gregoriano non guarisce, salva”, intendendo che questo repertorio con il suo linguaggio musicale unico fa parte del nostro patrimonio genetico, a prescindere dalle proprie idee culturali e religiose, ed aiuta pertanto a farci ritrovare l’equilibrio psico-fisico di cui spesso abbiamo perso le tracce.
Con questo criterio abbiamo affrontato un intenso studio che spero sia stato motivo di “salvezza” per gli Allievi che si sono cimentati in una esperienza totalizzante.
Lanfranco Menga
Reggio Emilia
Padova