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Angelo Ragazzi Missa Carolus Sextus Romanorum Imperator et Hispaniarum Rex, 1736

In occasione del convegno internazionale “La formazione musicale nel Meridione d’Italia tra viceregno e regno (sec. XVII-XIX)”

Chiesa di Santa Caterina da Siena, Napoli
20.30 - 21.30
7 €

Ensemble InCanto di Partenope 

Soprani – Sabrina Santoro, Lia Scognamiglio, Silvia Tarantino.

Contralti – Elide Facciuto, Camilla Carol Farias, Alessandra Lanzetta.

Tenori – Luigi D’Agostino, Leopoldo Punziano, Christian D’Aquino.

BASSI –  Valter TestolinPasquale Petrillo.

Manuela Albano, violoncello 

Pierfrancesco Borrelli, organo

Davide Troìa, direttore

Consulenza musicologica di Paologiovanni Maione

Trascrizione delle partiture a cura di Daniele Manca

Programma

A. Ragazzi (1680-1750) – Missa Carolus Sextus Romanorum Imperator et Hispaniarum Rex

D. Scarlatti (1685-1757) – Magnificat

A. Caldara (1670-1736) – Te Deum laudamus


BIGLIETTI DISPONIBILI IN PREVENDITA CLICCANDO QUI entro e non oltre le ore 12.00 del 26 novembre 2021.

BIGLIETTI DISPONIBILI IN SEDE CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, INVIANDO UNA MAIL A coordinamento@turchini.it CON INDICAZIONE DI NOMINATIVO, RECAPITO TELEFONICO E MAIL entro e non oltre le ore 12.00 del 26 novembre 2021.


Angelo Ragazzi Missa Carolus Sextus Romanorum Imperator et Hispaniarum Rex, 1736

Angelo Ragazzi protagonista nell’Europa musicale

Lo stile musicale sviluppatosi a Napoli a cavallo dei due secoli fu trasmesso celermente in altri centri europei, grazie alla circolazione di strumentisti, una propagazione che spesso si mosse parallelamente e a volte precedette quella della musica vocale. Sono numerosi, ad esempio, i violinisti formatisi nei conservatori napoletani o approdati in città subendone il fascino e il magistero che nella seconda metà del Seicento svolsero la loro carriera tra Parigi, Vienna o Madrid. Acclamati virtuosi, quali Michele Mascitti, Giovanni Antonio Guido, Angelo Ragazzi o Giovanni Antonio Piani, lasciarono Napoli nei primi anni del diciottesimo secolo.

Angelo Ragazzi è di sicuro tra i massimi esponenti della scuola violinistica “napoletana” la cui formazione avvenne presso il Conservatorio di Santa Maria di Loreto. Alla stregua di altri grandi strumentisti del tempo compì una serie di viaggi nelle maggiori capitali musicali occupando posti di assoluto rilievo. Fu violinista presso la Cappella Reale di Napoli e di quella Imperiale di Vienna senza disdegnare la propria presenza in altri autorevoli organici presenti sui territori in cui visse. A Vienna, dove morì nel 1750 all’età di settanta anni, ebbe due lunghi soggiorni e fu chiamato a comporre anche musica sacra per gli uffici promossi dalla corte. Tra le pagine sopravvissute spiccano le messe custodite presso la Musiksammlung della Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, tra queste vi è la Missa Carolus Sextus Romanorum Imperator et Hispaniarum Rex del 1736 che è un raro esempio di scrittura polifonica dove l’autore coniuga stile severo e linguaggi “moderni” rivelando una felicissima sensibilità compositiva.

Patti di fedeltà sono suggellati in nome di una visibilità da ostentare sulla scena del mondo: le alleanze stipulate dagli artisti con il gotha europeo scatenano un favorevole susseguirsi di opportunità lavorative segnate da percorsi tattici disegnati su una mappa politico-diplomatica. Questa geografia del potere traccia le direttrici esclusive di fulgide o rassicuranti carriere destinate a durare per l’intera esistenza sebbene possibili ribaltamenti politici determinino talvolta il sovvertimento della raggiunta fortuna.

Le peripezie del violinista e compositore Angelo Ragazzi riportate in un articolato memoriale destinato «Alla Sacra Real Maestà della Regina di Boemia, Ungheria»[1] delineano in maniera dettagliata un turbolento itinerario che avviato sotto i migliori auspici nel 1705, quando «per publico Concorso ottenne il posto di Violinista della Cappella Reale di Napoli», è destinato a ingarbugliarsi sin dal «1707, allora quando le vittoriose armi Austriache discacciarono gl’usurpatori Spagnuoli da quel regno» ed «ebbe l’ordine dall’Eccellentissimo Vice Ré Il Signor Conte di Daun di portarsi in qualità di Direttore della Musica Istromentale, e Compositore nella Città di Barcellona, come ne seguì la partenza à due Febraio 1708». Gli spostamenti del provetto strumentista proseguono «nell’anno 1713 con tutta l’Imperial Corte dell’Augustissima Imperatrice […] à questa Cesarea Residenza di Vienna» dove nel 1722 a causa delle «sue indisposizioni [fu] costretto [a] presentar supplica per la Giubilazione alla Gloriosa memoria dell’Augustissimo Genitore della Sacra Real Maestà vostra, che benignissimamente gliela concedé con l’assegnazione di Fiorini 540 annui, ed insieme Real Dispaccio per essere reintegrato nell’antico posto di quella Cappella Reale» di Napoli. L’apparente serenità raggiunta è nuovamente turbata «à caggione della nuova invasione del Governo Spagnuolo, da cui dopo mesi due di prigionia fù anche esiliato dalla Patria». Le vicende, ampiamente corredate da copie di testimonianze epistolari, sono così riassunte dal fedele suddito dell’impero

Qual disgrazia l’accadde per una commissione frà le molte ordinateli dall’Eccellentissimo Conte Ferdinando di Lamberg in far ricerca per la Cesarea Cappella di Cantori Soprani, e Contralti, nella qual’inchiesta dovette ricusare alcuni Cantori, che presumevano molto più del lor sapare, quali nell’invasione sudetta talmente si maneggiarono appresso de Ministri della Giunta de gl’Inconfidenti, che oltre la carcerazione, esilio, e perdita del posto, furono il precipizio del suo poco Avere. Arrivato che fù in Roma l’esiliato Supplicante, subitamente si portò dal defonto Eminentissimo Cienfuegos Ambasciador Cesareo, che non solo né compassionò le disgrazie, mà né volle ancor accludere nel di lui piego gl’atti, e le suppliche per l’Eccellentissimo Signor Conte Ferdinando di Lamberg, il quale degnossi risponder lettera […]; Atteso che in quella non solamente vi si legge l’annuo accrescimento di Fiorini 400 per la perdita del Posto, e per li danni sofferti, ma di Più una Sicura Speranza per lo Supplicato ritorno al Servizio Cesareo in tempi migliori, per cui non hà mai tralasciata occasione, e fatica, come eseguì con insegnare à i due Sonatori Filippo Salviati, e Francesco Carlo Dregner per ordine dell’Eccellentissimo Signor Prencipe Pio, e come hà pratticato nel Contrapunto con Giuseppe Bonno, e ‘l fù Ferdinando Bencini per comando dell’Eccellentissimo Signor Conte Ferdinando di Lamberg, e come per ultimo non solo senza verun’ordine, ò comando hà composto delle Sonate, e posto in Musica tre Messe, ed un Lauda Sion per Servizio della Cesarea Cappella, mà ancora con moltissime sue lettere hà sempre esibita per qualsivoglia fatica la poca sua abilità, sù di che ne possono essere suoi Mallevadori l’Eccellentissimo Signor Conte Ferdinando di Lamperg, e l’Eccellentissimo Conte di Cervellon […]; nel mentre che essendo le presenti contingenze la prossima cagione della riforma tanto nella Musica, quanto nel rimanente della Corte, ed avendo la Sacra Real Maestà vostra Clementissimamente ordinato, che al Supplicante gli restino per Giubilazione annui Fiorini 500.

Cospirazioni, ripicche, umiliazioni, pervadono le tristi vicende del musicista che comunque con scrupolosa attenzione e fedeltà disbriga le proprie mansioni accudendo con solerzia l’istituzione d’appartenenza; i variegati compiti a cui è destinato, oltre quello di strumentista, di didatta, compositore, agente, mostrano la duttilità professionale dell’artista sollecito a soddisfare le disparate occorrenze richiestegli.

La totale abnegazione e sottomissione è virtù imprescindibile per le maestranze legate alle grandi istituzioni ma anche a quelle vincolate a realtà meno appariscenti; un manipolo di soggetti unisce il proprio nome a casati influenti garanti di una sicura circolazione, seppur circoscritta a volte solo ad ambiti alquanto ristretti. La ricerca di un blasone da annettere al proprio dato onomastico, progressivamente sempre meno ostentato nel corso del Settecento ma sempre necessario all’interno della sofisticata macchina spettacolare, è tenacemente perseguito e l’appartenenza ad un determinato circuito è mallevadore di sicuri introiti.

Paologiovanni Maione

[1] Il memoriale è custodito presso l’Haus-, Hof- und Staatsarchiv di Vienna, Obersthofmeisteramt – Akten, Karton 35, s.d. Su Angelo Ragazzi si vedano Renato Di Benedetto, The Sonate a quattro of Angelo Ragazzi (1736), in International Musicological Society Congress Report, Copenaghen, 1972; Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione, Le istituzioni musicali a Napoli durante il Viceregno austriaco. Materiali inediti sulla Real Cappella ed il Teatro di San Bartolomeo, Napoli, Luciano, 1993, pp. 87 e 136; Idd., «Onesto divertimento, ed allegria de’ popoli». Materiali per una storia dello spettacolo a Napoli nel primo Settecento, Milano, Ricordi, 1996, pp. 199 e 224-225; Paologiovanni Maione, Per una storia della vita teatrale napoletana nel primo Settecento: ricerche e documenti d’archivio, «Studi Pergolesiani. Pergolesi Studies», a cura di Francesco Degrada, III (1999), pp. 31-115; Id., Classicità di Metastasio: la virtù del poeta e il mestiere del teatro. Musici viaggianti e itinerari della scena nell’Europa del Settecento, in La tradizione classica nelle arti del XVIII secolo e la fortuna di Metastasio a Vienna, a cura di Mario Valente e Erika Kanduth, Roma, Artemide Edizioni, 2003, pp. 281-301; Guido Olivieri, Musica strumentale a Napoli nell’età di Pergolesi: le composizioni per tre violini e basso, «Studi Pergolesiani. Pergolesi Studies», IV (2000), a cura di Francesco Degrada, pp. 193-207; Cesare Fertonani, Musica strumentale a Napoli nel Settecento, in Storia della musica e dello spettacolo a Napoli. Il Settecento, Napoli, Turchini Edizioni, 2009, pp. 925-963 e Spoglio delle polizze bancarie di interesse teatrale e musicale reperite nei giornali di cassa dell’Archivio del Banco di Napoli per gli anni 1726-1737, progetto e cura di Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione, «Studi Pergolesiani. Pergolesi Studies», a cura di Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione, 9 (2015), cd-rom.


Davide Troìa

Davide Troìa si è diplomato in Musica corale e Direzione di Coro, Composizione, Pianoforte, Strumentazione per Banda, presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, e in Canto presso il Conservatorio A. Boito di Parma. 

Ha frequentato il corso biennale di Perfezionamento in Direzione di Coro con N. Balasch presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma; corsi di Direzione di Coro con G. Acciai, corsi sulla musica corale contemporanea con B. Zanolini, G. Hollerung, G. Graden; dopo essersi diplomato come baritono, inizia lo studio della vocalità antica come controtenore sotto la guida di Claudio Cavina; interessato alle problematiche di filologia e prassi esecutiva, ha seguito numerosi seminari di vocalità e musica antica con C. Cavina, G. Banditelli, C. Ansermet, R. Invernizzi, A. Florio, e alla Civica Scuola di Musica di Milano con R. Gini e C. Miatello. 

E’ fondatore e direttore dal 1990 del Coro Polifonico “Exsultate Deo” di Napoli. 

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: il 1° premio assoluto alla IV Edizione del Concorso Nazionale per Cori Polifonici “Premio Mutterle”, il 2° premio all’VIII edizione del TIM (Torneo Internazionale di Musica), il 2° premio (1° premio non assegnato) alla II edizione del Concorso Nazionale “San Bartolomeo”, il 1° premio alla I edizione del Concorso Nazionale “Premio Eburum”; ha partecipato a numerose rassegne e festival nazionali e internazionali tra cui: Ascoli Piceno-Festival ’99, IX Stagione musicale “Itinerari vocali” di Arezzo, 40° e 49° Rassegna Internazionale Lauretana di Musica Sacra di Loreto (An), Festival di Jesi nel 3° centenario della nascita di Pergolesi, Troisième Printemps Musical International de Saint_Martin de Crau. 

E’ alla guida del Coro da camera e del Coro di Voci bianche della Fondazione Pietà de’ Turchini del Centro di musica antica di Napoli, con il quale svolge importanti progetti, trascrizioni e prime esecuzioni di opere corali di scuola napoletana del ‘700, ma anche prime esecuzioni contemporanee prodotte dal Centro.

Ha realizzato numerose elaborazioni per coro e ha curato la revisione di opere corali di diversi autori tra cui F. Grazioli, G. Sigismondo, C. Lenzi.

Il suo repertorio ha sempre compreso composizioni di rara esecuzione e opere di autori contemporanei, con prime esecuzioni assolute in importanti festivals e stagioni concertistiche (C. Cotumacci, G. Russo, G. Panariello, G. Vessicchio).

Ha collaborato col M° Roberto De Simone in alcune sue opere (“Quem vidistis pastores”, “Festa di Requiem”, “Dedicato a Giulia Di Caro”), con i Choral Scholars e collabora attivamente come maestro del coro col M° Peppe Vessicchio.

Affianca all’attività di direttore quella di controtenore, svolgendo attività solistica e in gruppi madrigalistici. 

Ricopre il ruolo di giurato in concorsi di Esecuzione e Composizione Corale. 

Svolge un’intensa attività didattica, tenendo frequentemente corsi di Vocalità e Direzione di Coro per varie associazioni corali. Dal 2007 è docente di Direzione di Coro e Composizione Corale presso il Conservatorio “L. Canepa” di Sassari.


Manuela Albano

Diplomata in violoncello a Napoli con il maestro E. Salvatore, si è perfezionata in
Italia e all’estero con L. Piovano, F.M. Ormezowski, A Meunier, R. Aldulescu. Ha seguito corsi presso l’Accademia Chigiana, la Scuola di musica di Fiesole, l’Accademia della Scala etc. Ha collaborato con molte orchestre (Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Parma, Pomeriggi Musicali, Sinfonica di Savona, Filarmonica della Scala, Orchestra Verdi di Milano) anche da prima parte (Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Sinfonica di Roma, Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, Alma Mahler Sinfonietta, Orchestra Sinfonica Lucana) sotto la direzione, tra gli altri, di Giulini, Muti, Sinopoli, Oren. Ha all’attivo centinaia di concerti nelle più varie formazioni cameristiche, collaborando tra gli altri con Quarta, Ciccolini, Rossi, Postinghel, Baiano, Cusano, Boano, con il gruppo contemporaneo Dissonanzen, e con quelli barocchi Concerto de’ Cavalieri, Concerto Italiano e i Talenti Vulcanici. Ha inciso per Naxos, Stradivarius e Mode Records.
È membro del Quartetto “Gagliano” con il quale ha eseguito tra l’altro l’integrale dei
quartetti di Beethoven. È stata docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di Potenza ed attualmente lo è in quello di Salerno. È laureata in Lettere moderne presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli.

Website: www.manuelaalbano.it


Pierfrancesco Borrelli

Ha studiato al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli diplomandosi col massimo dei voti in clavicembalo con dopo aver completato gli studi di pianoforte, direzione d’orchestra, didattica della musica. Ha conseguito il diploma superiore di direzione d’orchestra presso l’Accademia Statale di Burgas e la Laurea in D.A.M.S. presso l’Università di Bologna con una tesi sul madrigale napoletano.  Ha approfondito la prassi esecutiva barocca per voci e strumenti e delle tastiere storiche tenendo concerti sia da direttore d’orchestra che da pianista e clavicembalista presso prestigiose istituzioni concertistiche italiane oltre che in Francia, Germania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovenia, Russia, Tunisia, Finlandia, Libia, Giappone collaborando tra gli altri con J. Schröder, C. Banchini, M. Marin, M. Larrieu, B. Kuijken, J.C. Gerard, S. Mingardo, A. Pendatchanska, S. Prina, R. Alessandrini, A. De Marchi.  Dal 2015 collabora stabilmente con il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto in qualità di docente e di direttore d’orchestra per l’opera barocca in cartellone nella Stagione Lirica. Sempre dal 2015 collabora come continuista con il Teatro San Carlo di Napoli in numerose produzioni operistiche e concertistiche, dal 2004 come maestro al cembalo con il Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini di Napoli, dal 2007 con Sara Mingardo per  “I cantieri della voce” perfezionamento dei cantanti nel repertorio barocco e dall’ottobre 2021 con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha lavorato in qualità di direttore al cembalo e di continuista con gli ensemble La Burrasca, MusiCÃntica, L’Amoroso Affetto, Madrigalisti della Pietrasanta, Solisti di Napoli, TemperaMenti, Il Labirinto, Musici dell’Aquarium, Mysterium Vocis, I Solisti della Pietà de’ Turchini, Orchestra da Camera Irpina. Dal 1995 al 2006 è stato direttore stabile dell’Orchestra della Basilica di Santa Chiara. Ha inciso per Imprint Records, Inedita by SONY Dadc e STRADIVARIUS e registrato per RAI, Mediaset, ZDF. E’ spesso invitato a tenere Seminari e Corsi in Musica d’Insieme e da Camera anche con strumenti storici.  E’ titolare della cattedra di Musica da Camera al Conservatorio di Musica D. Cimarosa di Avellino e docente per i corsi specialistici di Teoria e Prassi del Basso Continuo e Musica d’insieme per strumenti antichi.

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