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Claroscuro – Luci e ombre del Siglo de Oro

Omaggio a Miguel de Cervantes

Chiesa di Santa Caterina da Siena, Napoli
20.30 - 21.30
  • Biglietto intero: € 12 €
  • Biglietto ridotto: € 7 €


Interpreti
Capella de Ministrers
Beatriz Lafont soprano e chitarra barocca
Carles Magraner viola da gamba
Manuel Minguillón chitarra barocca e tiorba
Sara Águeda arpa


con il sostegno di
Ambasciata di Spagna in Italia e Instituto Cervantes di Napoli


BIGLIETTI DISPONIBILI IN SEDE E IN PREVENDITA

È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
– online sul sito TicketOnLine – Azzurro Service entro e non oltre le ore 12.00 del giorno del concerto;
– presso i punti vendita Azzurro Service indicati;
– presso il punto vendita Concerteria (via Michelangelo Schipa 15) o telefonicamenteal numero +39 0817611221

BIGLIETTO RIDOTTO
Il biglietto ridotto (€ 7) potrà essere acquistato esclusivamente al botteghino presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena prima dell’inizio del concerto, o nel punto vendita certificato: Concerteria, via Schipa


PARCHEGGI CONVENZIONATI

GARAGE GREEN PARKING NAPOLI
Via S.Carlo Alle Mortelle, 80132 – Napoli
tel: 081 418515
come raggiungerci

Il garage si trova a pochi passi dalla Chiesa di Santa Caterina da Siena. In occasione dei concerti è possibile usufruire dello sconto di 1 € sulla tariffa oraria:
– per auto piccole e medie: €3.00 invece di €4.00
– per auto grandi: €4.00 invece di €5.00.

Si prega di prenotare telefonicamente al numero 081 418515


Maggiori informazioni
segreteria@turchini.it

Programma

PROLOGO AL PUBBLICO
Españoletas (Lucas Ruyz de Ribayaz)
De la dulce enemiga (Gabriel Mena)
Vuestros ojos tienen d’amor no se que (Anonimo)
Xácaras (Ribayaz), Spagnoletta y la Canarie (Praetorius)
Passava Amor su arco desarmado (Anonimo – Timoneda)
De tu vista celoso – Seguidillas en eco

PRIMA PARTE
No piense menguilla (José Marín)
Romance del Rey Don Rodrigo: Rónpase la sepoltura
Folías de España (Diego Ortiz)
Ojos, pues me desdeñáis (José Marín)
Un sarao de la Chacona ¡A la vida bona! (Juan Arañés)

SECONDA  PARTE
Romance de Cardenio: Por unos puertos arriva (A. Ribera)
El baxel está en la playa (Gabriel Bataillé)
Diferencias sobre Guárdame las Vacas (Luys de Narváez)
Claros y frescos ríos (Alonso Mudarra)
Preludio (Gaspar Sanz), Calata alla spagnuola y Jota (Santiago de Murcia)

EPILOGO
Yo soy la locura (Passacalle, la folia – Henry Du Bailly)
Un cavalier di spagna (Magistro Rofino)
Amante confuso (Anonimo – Giovanni Stefani)
Romanescas (Diego Ortiz)
Romerico Florido (Mateo Romero) – Folía


Claroscuro – Luci e ombre del Siglo de Oro

Note al programma
Come reazione all’arte rinascimentale, formale, normativa e nuda, nasce lo stile barocco con forti contrasti, grande libertà creativa, esagerazioni passionali e teatralità. Uno degli aspetti pittorici più evidenti e meritevoli dello stile barocco è il chiaroscuro. Consiste nel far brillare la luce sugli oggetti e sui personaggi, creando effetti potenziati di luci e ombre che determinano una prospettiva e un’atmosfera tenebrista. Nel primo barocco la pittura era caratterizzata dai contrasti prodotti dalle luci e dalle ombre e così anche la musica ha raggiunto indipendenza ed espressione nella sua ricerca di nuove trame, nuove forme e canali di espressione, riprendendo la monodia e abbracciando la tonalità a scapito della modalità. Il programma del concerto presentato da Capella de Ministrers si configura intorno a questa premessa: il passaggio dal Rinascimento al Barocco nella musica spagnola dal 1500 al 1650 con una miscela di autori e canzonieri attorno alla figura di  Miguel de Cervantes e il suo ironico chiaroscuro. Nella sua opera (e non solo in Don Chisciotte) troviamo una fonte inesauribile di riferimenti alle usanze musicali, alla danza e alla musica spagnola del XVI secolo e dei primi anni del XVII. I suoi scritti costituiscono un compendio di elementi musicali che intensifica azioni teatrali, collega scene drammatiche o illustra personaggi, molti dei quali musicisti, come lo stesso Don Chisciotte: “Voglio che tu sappia, o Sancio, che tutti gli erranti cavalieri della passata età erano gran poeti e cantori; mentre queste due abilità (o grazie, per parlare più acconciamente), sono annesse agl’innamorati erranti “. Romanzi, canzoni e danze sono citate in molte opere di Cervantes. I romanzi di Moraina o Baldovinos o le canzoni e danze d’ingresso, balli, pavane, gagliarde, canari, folías o españoletas sono citati nel Don Chisciotte, ne La Gran Sultana,  ne El Rufián Viudo o ne La Ilustre Fregona. Alcune di esse denotano esplicitamente la conoscenza musicale che aveva l’autore di una musica antecedente al suo tempo ma ancora viva alle orecchie della sua generazione, come quelle opere raccolte da Valderrábano nella sua Silva de Sirenas (1547) o il romanzo di Gayferos, che troviamo musicato nel Cancionero de Palacio, collezione musicale di vari autori raccolta alla fine del XV secolo alla corte dei Re Cattolici. Viole e chitarre fanno parte dell’insieme di strumenti abituali nei personaggi cervantini. Ma non solo questi.  Varietà di strumenti musicali insieme alla voce appaiono citati nei testi di Miguel de Cervantes e ci consentono di addentrarci in un mare di ascolti, come diceva Llorenç Barber: “Leggendo Don Chisciotte (alcuni libri suonano «che tolgono il giudizio») ci addentriamo in una polifonia di ascolti in costante scorrimento e oscillazione fino al punto in cui la finzione gioca ad ascoltarsi essa stessa”. Polifonia che si combina con il silenzio: “Ma, naturalmente, non tutto è silenzio in un romanzo considerato da Bajtín come «polifonico» per la trama contrappuntistica che disegnano le voci dei suoi molteplici personaggi. Nel Don Chisciotte ci sono anche molti suoni e molta musica in momenti altamente significativi. Cervantes si mostra particolarmente sensibile agli stimoli uditivi” (Pepe Rey). A tutti quegli stimoli che richiamano il ricordo, la circostanza o anche la memoria. Anche al ritmo e alla percussione, come quando “La Scalanta, levandosi dal piede una pianella, cominciò a toccar sopra quella come sompra un cembalo; la Gananziosa si prese una scopa nuova di palma, la quale si trovò lì a caso e ruspandola faceva un suono, che con tutto ch’egli fosse rauco e ruvido, accordavasi con quello della pianella.  Il Monipodio ruppe un piatto di maiolica e con due greppi d’esso, adattati tra le dita, e con gran destrezza e prestezza tocchi, faceva un concerto colla pianella e la scopa” (Rinconete y Cortadillo). Serva la proposta musicale che si presenta, combinazione di repertori antecedenti e contemporanei al grande autore Don Miguel de Cervantes, per farci addentrare nei suoi testi attraverso citazioni, opere o intenzioni, con la sola pretesa di provocare nello spettatore la delizia o la curiosità, i contrasti che, partendo dal rigore, esige ogni interpretazione musicale. Pertanto la supplico, ascoltatore, che questo insieme di musiche le “accolga gradevolmente sotto la sua protezione, affinché all’ombra di essa, sebbene spoglio di quel prezioso ornamento di eleganza e di erudizione di cui sorgono andar vestite le opere che si compongono presso gli uomini dotti, sia oso comparire con sicurezza al giudizio di taluni, i quali, non contenendosi nei limiti della propria ignoranza, usano di condannare tanto più rigorosamente e tanto meno giustamente le altrui fatiche. Pertanto, avendo la prudenza dell’Eccellenza Vostra riguardo al mio buon desiderio, confido che non vorrà disdegnare la pochezza di tanto umile offerta” (Don Chisciotte, dedica della Prima Parte,1605).


Capella de Ministrers
Fondata nel 1987 da Carles Magraner, Capella de Ministrers è un ensemble spagnolo che si dedica alla ricerca e alla diffusione della musica storica, dal Medioevo al XIX secolo. Il suo lavoro combina il rigore musicologico con un’interpretazione sensibile e appassionata, che lo ha reso un punto di riferimento per la musica antica.
Nel corso della sua carriera, ha tenuto concerti in sedi prestigiose in Spagna, come l’Auditorio Nacional e il Palau de la Música di Valencia, e ha partecipato a festival come il Festival Internazionale di Musica e Danza di Granada e il Peñíscola Early Music and Baroque Festival. La sua proiezione internazionale è notevole, con esibizioni in paesi come Francia, Italia, Germania, Stati Uniti, Cina e Marocco, esibendosi in luoghi emblematici come il Metropolitan Museum di New York e il BachFestival di Lipsia.
Capella de Ministrers vanta una vasta discografia con etichette come Auvidis e CDM, l’etichetta del gruppo. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui l’International Classical Music Award (ICMA) nel 2018 e nel 2023, il Premio Carles Santos de la Música Valenciana e la Medalla de Honor del Consell Valencià de Cultura nel 2023.
Oltre al lavoro in concerti e registrazioni, l’ensemble si è avventurato nel mondo delle arti performative, collaborando con rinomati direttori d’orchestra, coreografi e musicisti. Capella de Ministrers si impegna costantemente nel recupero e nella diffusione del patrimonio musicale, consolidando la sua posizione come uno dei più prestigiosi ensemble del settore.


Carles Magraner
Carles Magraner, rinomato suonatore di viola da gamba e musicologo spagnolo, è il fondatore e direttore della Capella de Ministrers dal 1987. La sua carriera è stata dedicata alla ricerca, al recupero e alla divulgazione del patrimonio musicale storico, con un approccio basato sul rigore accademico e sull’esecuzione con strumenti d’epoca.
Sotto la sua direzione, la Capella de Ministrers è diventata un punto di riferimento per la musica antica, eseguendo repertori che vanno dal Medioevo al XIX secolo. Ha tenuto tournée internazionali in paesi come Francia, Germania, Italia, Stati Uniti, Cina e Marocco, esibendosi in importanti festival e sale da concerto come il BachFestival di Lipsia e il Metropolitan Museum di New York.
La sua vasta discografia, con più di 60 registrazioni su etichette come Auvidis e CDM, è stata acclamata dalla critica e ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come l’International Classical Music Award (ICMA) nel 2018 e nel 2023. Nel 2023 ha ricevuto il Premio Carles Santos de la Música Valenciana e la Medalla de Honor del Consell Valencià de Cultura.
Oltre alla collaborazione con la Capella de Ministrers, Magraner ha lavorato con registi teatrali, coreografi e musicisti di varie discipline, ampliando l’impatto della musica antica in diversi ambiti artistici. Il suo lavoro continua a essere fondamentale per la diffusione della musica storica, consolidando la Capella de Ministrers come uno degli ensemble più prestigiosi del suo genere e riaffermando il suo impegno nel recupero del patrimonio musicale per le nuove generazioni.

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