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Il Suono della Parola – V edizione / 8 dicembre

Fondazione Culturale Ezio De Felice-Palazzo Donn’Anna
12.00 - 18.00
Gratuito

FONDAZIONE DE FELICE
TEATRO DI PALAZZO DONN’ANNA
Largo Donn’Anna a Posillipo, 9 – Napoli

domenica 8 dicembre / ore 12
MUSICA APERTA,
PAROLE DEL MONDO
LAURA BOSIO
e LUCA SIGNORINI
conduce LORENZO PAVOLINI
Musica e parole, linguaggi universali come territori di accoglienza. Condivisione di valori senza barriere. Migrazioni e futuro.

FONDAZIONE DE FELICE
TEATRO DI PALAZZO DONN’ANNA
Largo Donn’Anna a Posillipo, 9 – Napoli

domenica 8 dicembre / ore 17
L’AFFARE VIVALDI, UNA LEZIONE CONCERTO
FEDERICO MARIA SARDELLI
con STEFANO VALANZUOLO
Un viaggio nei misteri di Vivaldi, con un libro, una voce, la musica e sorprendenti scoperte.

Al termine dell’incontro
Visita all’Embarcadero
di Palazzo Donn’Anna


Il Suono della Parola – V edizione / 8 dicembre

Siamo in tanti, milioni di miliardi, ciascuno con la propria vita, la propria cultura e la propria lingua. Veniamo da luoghi diversi e a volte lontanissimi. Talvolta il luogo cambia e per raggiungerlo ci si mette in barca. Chi viene dal mare non ha più frontiere, chi viene dall’acqua cerca la salvezza, alla ricerca di una nuova identità, che non ha neppure le parole per esprimere. Appartenere a culture diametralmente
opposte non è un limite ma una risorsa, se solo c’è accoglienza e condivisione, cuore aperto e orecchie spalancate. Incrociare gli sguardi di un’umanità che ha percorso un lungo viaggio, aprire un dialogo, dare voce alle sue storie, dargli il diritto di dire “io sono”, affermando il semplice diritto di esistere. Musica e linguaggio da sempre uniscono paesi, popoli, valori, senza barriere di alcun genere. In questo incontro, Laura Bosio e Luca Signorini cammineranno su territori di condivisione, per mostrare
come il suono della parola può essere un importante mezzo di integrazione e quanto sia grande la potenza formativa dell’arte e della cultura. Parole e note musicali per costruire un’apertura che non solo è possibile, ma è reale. “Benvenuti mi decido a dire. Non granché. Una delle insegnanti che erano lì per la prima volta mi confesserà, ricordando quel giorno, che le avevo fatto effetto. Di un pesce fuor d’acqua? Sì, dovevo sentirmi e sembrare proprio così in quel momento. Ma “benvenuti” era la parola più vera che potessi dire. Il resto sarebbe arrivato”.
da Una scuola senza muri
di Laura Bosio
Enrico Damiani Editore, 2019

“Anzi, forse dovrei chiarire a me stesso cosa vuol dire credere in qualcosa. Per me ha sempre voluto dire seguire una strada, ad esempio il violoncello è stata una strada, l’ho seguita, poi alla fine non si arrivava mai al mare, c’erano sempre montagne, sempre strade strette, sempre strade impervie, sempre delusioni, e così mi sono fermato e ho immaginato un’altra strada in cui credere, ed è comparsa, anzi ricomparsa la scrittura […].”
da Il discorso delle mele
di Luca Signorini
L’Erudita, 2019

 

“Succede, tutto a un tratto, che un autore considerato misterioso diventi familiare, come se il segno distintivo del suo esistere dovesse per forza riposare sull’eccesso. Al povero ascoltatore disorientato e minacciato dai rischi dell’overdose musicale non resta, allora, che armarsi di sana curiosità e provare a capire, a conoscere, a indagare
nella vita e nell’opera di Antonio Vivaldi – ché è di lui che si parla – fino a smussare l’eccesso presunto attraverso la lucida, consapevole analisi dei fatti storici. Senza ledere, per questo, la grandezza dell’autore. In quest’impresa di riappropriazione della memoria, torna utile, anzi preziosa, l’attività appassionata di artisti come Federico Sardelli, il cui impeto divulgativo, da sempre, trova sbocchi diversi e complementari: dalla nota suonata alla parola scritta, passando per il tratto di penna talvolta irriverente. Perché la musica, e non solo quella di Vivaldi, è una cosa seria, non noiosa.”
Stefano Valanzuolo

Se conosciamo Vivaldi quanto lo conosciamo oggi, oltre le “Quattro stagioni”, ciò è dovuto a peripezie dimenticate – assurde, incredibili, comiche, cariche a volte di suspense,intricate come uno spettacolo drammatico e farsesco. “La storia della riscoperta dei manoscritti di Vivaldi è davvero andata così. Diversamente dalla frase che i romanzieri pongono di solito alla fine del loro lavoro, io devo invece assicurare che i fatti narrati sono realmente accaduti, e solo in pochi casi ho dovuto inventare. La concatenazione degli eventi, per quanto bizzarra possa sembrare, è dovuta alla storia”.
da L’affare Vivaldi
di Federico Maria Sardelli
Sellerio, 2015

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