Cantieri tra prassi esecutiva e storia
L’ambito della ricerca sulle pratiche di esecuzione in prospettiva storica rappresenta un terreno d’incontro particolarmente fecondo per le traiettorie complementari…
Margherita Pupulin, violino
Juan Josè Francione, arciliuto
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Biglietto € 7
Prenotazione consigliata scrivendo a segreteria@turchini.it entro le ore 12.00 del giorno precedente il concerto
Programma
F. Rognoni/Palestrina
Pulchra es, amica mea
mottetto di Palestrina passegiato per il
soprano overo tenore
G.B. Fontana
Sonata Seconda
G.G. Kapsberger
Toccata I
B. Marini
Sonata Variata op.8
H.I.G von Biber
Passacaglia (Rosenkranzsonaten)
G.G. Kapsberger
Toccata VI
H.I.G von Biber
Sonata III (1681)
Se all’inizio del Seicento il violino essenzialmente raddoppiava la voce in brani polifonici, entro la fine del XVII secolo esso assurgerà a re indiscusso degli strumenti per virtuosismo.
Nel 1640, Giovanni Battista Doni scrive del violino che esso è “il compendio di tutta la musica”, per la sua versatilità straordinaria, la sua risonanza “mirabile, perché gagliardissima et dolcissima insieme”, perché nessun altro strumento “meglio esprime la voce umana”. Ma come si era compiuta questa rivoluzione?
L’idea della raffigurazione perfetta, più vera del vero, inizia a diffondersi tanto nell’ambiente pittorico quanto in quello musicale. Quando Marini, nel 1617, pubblica Gli Affetti Musicali, annuncia di voler esplorare ed ampliare le potenzialità tecniche del violino, mirando ad imitare gli affetti umani (fino ad allora appannaggio delle esecuzioni vocali).
In questa e nelle sue composizioni successive, presenterà le sue “trovate” esecutive: fra queste, il “tremolo con l’arco” per imitare il suono dell’organo, l’utilizzo delle corde doppie e la scordatura. Tutti questi strumenti espressivi, che costituiranno in breve tempo la “natura meravigliosa” del violino, saranno ripresi e sviluppati da altri violinisti italiani e dai violinisti d’oltralpe, in quelli che potremmo oggi definire fantasiestücke volti a meravigliare e commuovere.
In Austria, il grande virtuoso Heinrich Ignaz Franz Biber imprimerà un’accelerazione straordinaria allo sviluppo tecnico ed espressivo dello strumento, arrivando, con le sonate cosiddette del Rosario, a costituire quasi un’enciclopedia dell’espressione violinistica, peraltro di fortissimo impatto emotivo.
In chiusura della raccolta, una sonata per violino solo senza accompagnamento del basso, emblema di uno strumento che in meno di un secolo si era affrancato dalla voce umana per trovare la propria.
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Margherita Pupulin
Iniziata al violino a 4 anni, Margherita si avvicina al barocco a 9 anni sotto la guida illuminata di Riccardo Minasi, per diplomarsi poi con lode presso il Conservatorio di Torino nel 2017. Attraverso masterclass e corsi con maestri quali Bruno Giuranna, Enzo Porta e Pablo Valetti, approfondisce un repertorio che spazia da Bach a Nono, per mettere casa poi stabilmente nel mondo della musica barocca, con un focus particolare sull’improvvisazione e le commistioni con la musica folk. È in tournée regolarmente con ensembles quali La Chimera e Café Zimmermann, con i quali si è esibita in importanti stagioni e sale d’Europa (Salle Gaveau, Innsbrucker Festwochen, Festival Potsdam Sanssouci, Concertgebouw Bruges…). Ha inoltre collaborato con artisti del calibro di Philippe Jarousski, Emöké Bárath e Céline Scheen.
Juan Josè Francione
Dopo aver conseguito il diploma, nel 2013, in Chitarra e Musica da Camera, presso il Conservatorio Superior de Música de la Ciudad de Buenos Aires “Astor Piazzolla”, decide di continuare la sua specializzazione in Liuto e Basso continuo in Italia e successivamente presso la Zürcher Hochschule der Künste (Zurigo, Svizzera) sotto la guida di Eduardo Egüez. Svolge un’intensa attività concertistica come solista e con l’Ensemble La Chimera, con il quale collabora permanentemente e con il quale incide due album (“Misa de indios” nel 2013, “Gracias a la vida” nel 2017), esibendosi in numerose sale e festival di musica antica e moderna in Europa. Collabora con gruppi come l’Accademia La Chimera, Le Tendre Amour, Elyma, The Rare Fruits Council, Talenti Vulcanici ed altri. È fondatore, insieme a Carlotta Pupulin, dell’ensemble Cordis Consort, nato nel 2019 come formazione variabile prevalentemente incentrata sul mondo degli strumenti a pizzico.
Reggio Emilia
Padova