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“In cytaris vel etiam in organis”

A corde spiegate - IV edizione

Chiesa di San Rocco a Chiaia
20.30 - 21.30
  • Biglietto unico: 5 € €


Peppe Frana liuto medievale, chitarrino

Federica Bianchi clavisymbalum

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BIGLIETTI DISPONIBILI IN PREVENDITA qui entro e non oltre le ore 12.00 del 14 dicembre 2022.

BIGLIETTI DISPONIBILI IN SEDE.

Per prenotarsi inviare una mail a segreteria@turchini.it con indicazione di NOMINATIVO, RECAPITO TELEFONICO E MAIL  entro e non oltre le ore 12.00 del 14 dicembre 2022.

Programma

Ligiadra Donna (Ciconia – intavolatura)

Non arà may pietà questa mia donna (Landini/Codex Faenza)

Costantia (codex Faenza)

Biance Flour (codex Faenza)

Istampitta Tre Fontane (codex London – British library add. 29987)

Magnificat Sexti Toni (C.Pauman?/Lochamer Liederbuch)

En Avois (C.Pauman?/Lochamer Liederbuch)

Wach auff mein hört leicht dorther (C.Pauman?/Lochamer Liederbuch)

Mit ganczem Willen Wunsch ich dir (C.Pauman?/Lochamer Liederbuch)

La harpe de melodie ( J.Senleches – intavolatura)

Istampitta Isabella (codex London – British library add. 29987)

Amis tout dous (P.De Molins – intavolatura)

Blance Flour (codex Faenza)


“In cytaris vel etiam in organis”

Note di sala
L’interconnessione tra i repertori liutistici e tastieristici del XV secolo trova la sua più chiara espressione nella biografia di Conrad Paumann (c.1410 – 1473): cieco dalla nascita, Paumann fu virtuoso del liuto e dell’organo, supervisionò la compilazione di raccolte di repertorio organistico ed è a lui attribuita l’invenzione della notazione tedesca per liuto: incarnò l’eclettismo e la vocazione sperimentale dei grandi musicisti del cruciale momento della storia della musica occidentale in cui emerse la pratica dell’intavolatura.
“Intavolare” vuole dire adattare una pre-esistente composizione polifonica all’esecuzione su uno strumento capace di riprodurne le varie voci simultaneamente e, con l’acquisizione della tastatura avvenuta nel corso del XV secolo, il liuto si affianca ai primi strumenti intavolatori quali l’organo liturgico, l’organo portativo e i cembali arcaici, come rivelato dall’espressione “in cytaris vel etiam in organis”, vergata a commento di una composizione del codice Buxheimer.
Questo programma esplora l’interazione tra strumenti intavolatori nell’interpretazione dei repertori del XIV e XV secolo, presentando esempi tratti dalla letteratura organistica medievale italiana e mitteleuropea e adattamenti originali di repertorio vocale e strumentale coevo nel tentativo di recuperare la pratica compositiva al fianco di quella esecutiva.

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Federica Bianchi
Intraprende gli studi pianistici all’età di otto anni, diplomandosi brillantemente sotto la guida della prof.ssa Gea D’Atri. Dal 2001 si accosta alla musica antica e si dedica completamente allo studio del clavicembalo, diplomandosi nel 2005 con lode e menzione d’onore al Conservatorio di Firenze sotto la guida della prof.ssa  A. Conti. Nello stesso anno, presso l’Università degli studi di Firenze, consegue la laurea in Filosofia con massimo dei voti e lode. Si perfeziona in clavicembalo, basso continuo e tastiere storiche con Gordon Murray alla Universitaet fur Musik di Vienna e consegue il Master cum Laude al Conservatorium Van Amsterdam sotto la guida di Bob Van Asperen e Richard Egarr. Riconosciuta come uno dei grandi talenti della sua generazione è vincitrice di alcuni dei più prestigiosi concorsi internazionali dedicati alla Musica Antica: primo premio e premio speciale della giuria al concorso internazionale di clavicembalo “G.Gambi” di Pesaro, primo premio al “Goettingen Haendel Competition”, premio Weichlain al “Biber International Competition”, terzo premio al concorso europeo di clavicembalo “P. Bernardi” di Bologna. Prima clavicembalista italiana selezionata come clavicembalista e organista dall’ Accademia Barocca Europea d’Ambronay (2008),  e dall’ Orchestra Barocca Europea 2009 (EUBO) ha lavorato con alcuni fra i maggiori interpreti della musica barocca quali P. Mullejan, L.U. Mortensen, E.Onofri, J. Tubery, E. Higginbottom. Ha collaborato e collabora con ensembles quali Il Pomo d’Oro, Les Musiciens du Louvre, Le Musiche Nove, L’arte dell’Arco, European Baroque Orchestra, Amsterdam Baroque Orchestra, Spira Mirabilis, Concerto de Cavalieri, La Fonte Musica e con artisti quali Marc Minkowski, Franco Fagioli, Joyce DiDonato, Vivica Genaux, Max Cencic, Stefano Montanari, Philippe Jarousski, Maurice Steger, Simone Kermes, Riccardo Minasi, Karina Gauvin, Federico Guglielmo, esibendosi come solista e continuista nelle più prestigiose sale da concerto, Musikverein Vienna, Konzerthaus Berlin, Melk Barocktage, Haydn Festival Eisenstadt, MAFestival Bruge, Kanazawa Japan Concert Hall, Alte Oper Frankfurt, Parigi Salle Gaveaux, Opera Royale Versailles, Wigmore Hall e Barbican Theater London, Auditorium National Madrid, Theatre des Champs -Elysèes Paris ecc.
Dal 2012 ha intrapreso con l’ensemble La Fonte Musica (Diapason D’Or 2017) un percorso di ricerca sulla musica tardomedievale, approfondendone la prassi storica attraverso lo studio di tastiere quali il clavicymbalum e l’organo gotico.
Ha inciso per Decca, Deutsche Grammophone, Sony DHM, Erato, Warner, Alpha e  Brilliant Classic.
E’ cofondatrice e direttore artistico di “Mesotonica”.

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Peppe Frana
Appassionatosi in giovane età al rock d’oltreoceano e oltremanica, diventa presto l’incubo dei migliori insegnanti di chitarra elettrica del circondario. Ventenne viene folgorato dall’interesse per le musiche modali extraeuropee attraverso la musica di Ross Daly e intraprende lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia, dove frequenta alcuni tra i più rinomati maestri: Yurdal Tokcan, Omer Erdogdular, Murat Aydemir, Daud Khan Sadozai, Ross Daly stesso. Dall‘incontro con i membri dell’Ensemble Micrologus scaturisce l’interesse per la musica del medioevo europeo e per il liuto a plettro, di cui diventa presto uno dei più apprezzati solisti e insegnan- ti, specializzandosi nel repertorio trecentesco Italiano.
Dal 2013 al 2015 studia liuto medievale presso la Schola Cantorum Basilensis sotto la guida di Crawford Young, inaugurando la sua prima esperienza di studio musicale accademico.
È laureato con lode in filosofia presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli.
Collabora stabilmente con molteplici artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, orientale ed extracolta e svolge una florida attività concertistica in tutto il mondo. È il direttore artistico di Labyrinth Italia.

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