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La Risonanza Scholar – La Serenata Ritrovata

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano
17.30 - 18.30
7,50 €

una coproduzione Fondazione Pietà de’ Turchini e Associazione Hendel – La Risonanza

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück BWV 66a

Ricostruzione a cura di Karl Böhmer, Jörn Boysen, Fabio Bonizzoni.

Traduzione del libretto – Carlo Vitali


Interpreti
Federica Napoletani soprano
Angela Hyun Jung Oh alto
Karol Kusz tenore
Valerio Zanolli basso

La Risonanza
Andrea Mion, Elisabeth Passot oboi
Giovanni Battista Graziadio fagotto
Jorge Jimenez, Ulrike Slowik, Rossella Borsoni, Beatrice Scaldini, Claudia Combs, Joanna Dobrowolska, Laura Cavazzuti violini
Livia Baldi, Zeno Scatoolin viole
Caterina Dell’Agnello, Agnieszka Oszanca violoncelli
Guisella Massa violone

Fabio Bonizzoni clavicembalo e direzione

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BIGLIETTERIA

Acquista in prevendita

IL BIGLIETTO DEL CONCERTO COSTA 7,50 EURO (e comprende l’ingresso al museo).
L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 3 anni, per i diversamente abili e per un loro accompagnatore. Essendo un sabato, anche i docenti possono entrare gratuitamente.

Per maggiori informazioni contattare +39 373 7005546 o larisonanza.palazzina@gmail.com

 

Programma

J.S. Bach (1685-1750)

Ouverture in do maggiore BWV 1066

Ouverture

Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück – BWV 66a

 


La Risonanza Scholar – La Serenata Ritrovata

Note di sala
Il 10 dicembre 1718 il principe Leopoldo di Anhalt-Köthen festeggiò il suo 24° compleanno nel modo più sontuoso, con una serenata per voci e orchestra, con spettacoli teatrali, altri concerti e un ballo. Johann Sebastian Bach diresse la serenata “Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück”, BWV 66a, la cui musica è andata perduta, ma che può essere ricostruita sulla base di due cantate sacre del suo repertorio di Lipsia, la BWV 66 e la BWV 42. Durante il suo “Grand Tour” in Italia nel 1712, Leopoldo si era appassionato soprattutto alle opere e alle serenate in stile veneziano. Pertanto, chiese a Bach di comporre una Serenata in stile italiano su un testo tedesco, scritto per l’occasione dal poeta barocco Menantes. Per il nuovo pezzo fu ingaggiato un famoso cantante non regolarmente presente a corte: l’eminente basso dell’opera di Amburgo Gottfried Riemschneider. Questi, e il tenore Carl Christian Vetter, cantante di corte, impersonarono le due figure allegoriche della Fama e della Felicità, elogiando la saggezza, la gloria e le virtù principesche di Leopoldo e della sua nobile casata.

Bach concepì questa sua prima serenata per Köthen nello stile più grandioso, offrendo 40 minuti che si annoverano tra la sua musica più festosa. Dopo la magnifica introduzione orchestrale, presa dalla BWV 42 e ovviamente destinata alla squisita orchestra di corte di Köthen, la nostra ricostruzione segue fondamentalmente le linee della cantata pasquale BWV 66. Tuttavia, dopo la grande prima aria per basso e orchestra, anche il duetto con il violino solo sarà cantato da basso e tenore. Analogamente, seguendo fedelmente le indicazioni del libretto e in ragione di alcune caratteristiche di scrittura presenti nella copia autografa di Bach, anche l’idilliaca aria per contralto di BWV 42 sarà assegnata al basso. Il coro finale della BWV 66, infine, riunisce i due solisti, due cantanti di ripieno e l’intera orchestra nel climax finale del brano. La sua ricostruzione da parte di Karl Böhmer e Fabio Bonizzoni è iniziata cinque anni fa come progetto di ricerca presso il Conservatorio Reale dell’Aia. È stata riprogettata per Milano con l’aiuto di Jörg Boysen, che si è incaricato di comporre i recitativi che saldano il tessuto delle arie.

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