Cantieri tra prassi esecutiva e storia
L’ambito della ricerca sulle pratiche di esecuzione in prospettiva storica rappresenta un terreno d’incontro particolarmente fecondo per le traiettorie complementari…
La Vaghezza
Ignacio Ramal, Mayah Kadish violini
Anastasia Baraviera violoncello
Giancluca Geremia tiorba
Marco Crosetto clavicembalo e organo
BIGLIETTI DISPONIBILI IN SEDE E IN PREVENDITA
È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
– online sul sito TicketOnLine – Azzurro Service entro e non oltre le ore 12.00 del giorno del concerto;
– presso i punti vendita Azzurro Service indicati;
– presso il punto vendita Concerteria (via Michelangelo Schipa 15) o telefonicamente al numero +39 0817611221
BIGLIETTO RIDOTTO
Il biglietto ridotto (€ 7) potrà essere acquistato esclusivamente al botteghino presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena prima dell’inizio del concerto, o nel punto vendita certificato: Concerteria, via Schipa
Maggiori informazioni
segreteria@turchini.it
Programma
Giovanni Paolo Cima (1570-1622)
Sonata a 3, Concerti Ecclesiastici
Tarquinio Merula (1595-1665)
Ballo detto Pollicio, Canzoni ovvero sonate concertate per chiesa e camera, Op.12
Tomás Luis de Victoria (1548-1611)
Vere languores nostros, mottetto diminuito alla maniera italiana
Tarquinio Merula (1595-1665)
La Pusterla, Canzoni da suonare, op 17
Antonio Bertali (1605-1669)
Sonata 38, Ludwig Partiturbuch
Andrea Falconieri (1585-1656)
Fantasia echa para el muy Reverendo Padre Falla, Il primo libro di canzoni, sinfonie, fantasie
Giovanni Valentini (1582-1649)
Sonata a 2 n. 33, Rost Codex
Biagio Marini (1594-1663)
La Foscarina. Sonata a 3 con il Tremolo, Affetti Musicali, op. 1
Andrea Falconieri (1585-1656)
Alemana detta la Ciriculia, Il primo libro di canzoni, sinfonie, fantasie
Andrea Falconieri (1585-1656)
Bayle de los dichos diabolos, Il primo libro di canzoni, sinfonie, fantasie
Salomone Rossi (1570-1630)
Sinfonia 9, Primo libro
Andrea Falconieri (1585-1656)
Folias, Il primo libro di canzoni, sinfonie, fantasie
Note di sala
Il secolo XVII in Italia è un periodo di cambiamento in ambito musicale. Lo si percepisce dalle lettere, dai trattati, dal fervore con cui sono sostenute le nuove teorie e la nascita del basso continuo. Queste idee, nate in cerchie ristrette di, diremmo oggi, compositori sperimentali, hanno successo, varcano i confini e diventano in pochi anni la forma corrente di notare la musica, grazie alla forza dell’apparato teorico e alla semplicità e comodità di poter scrivere ed interpretare con facilità la musica. Per questi motivi, avvicinandoci a questo repertorio, sappiamo che non basta soltanto saper leggere la musica scritta per interpretarne lo spirito. Al contrario più ci si addentra nella ricerca, più si osserva che, la musica nella sua pratica viva e la maniera di notarla sono distanti perché non esiste modo di raccontare la vita di un suono: le note sono pietre, oggetti di costruzione inerti, appoggiate da secoli su un foglio, come testimonianza di un paesaggio che non c’è più e che va ricreato. Infatti è compito di strumenti e voci tornare a trasformare il segno in un suono che, legandosi al testo poetico, diventa un gesto retorico e trasmette un affetto.
Il programma mescola brani di approccio estremamente diverso: da una parte, quasi legato alla composizione di madrigali, si sviluppa un filone di musica strumentale ispirato alla meditazione e basato su sonorità lente e armonie interessanti. Al fianco, incontriamo la forza ritmica, interpretativa e, quindi, improvvisativa delle danze, di chiara ispirazione popolare. Il ballo, sia quello pensato per la nobiltà, che quello di estrazione volgare, è un elemento fondamentale per la socialità del periodo e non stupisce la quantità di musica scritta a questo scopo. Il terzo elemento, che si affaccia verso la metà del secolo, è la composizione di stranezze musicali, attraverso una scrittura priva di regole che evita le etichette di genere musicale e si definisce “stylus phantasticus”.
La Vaghezza è un trio di sonate che esegue musica del XVII e dell’inizio del XVIII secolo, con un interesse particolare per l’imprevedibilità, la stravaganza, l’originalità e la libertà della musica italiana del XVII secolo. Le loro interpretazioni musicali sono storicamente informate, ma sempre guidate soprattutto dalla loro comune sensibilità come ensemble e dalla ricerca della “Vaghezza”, un concetto estetico che descrive una bellezza impossibile da comprendere o afferrare: come il fumo, qualcosa che chiede di essere toccato pur rimanendo intangibile.
Dalla loro fondazione nel 2016 si sono esibiti nei più stimati festival di musica antica e serie di concerti europei come Utrecht Early Music Festival, Bruges MA Festival, Monteverdi Festival Cremona, Gottingen Handel Festspiele, Ambronay Festival, Innsbruck Festival, Buxton Festival, Festival MiTo, Auditorium de Lyon, Cité de la Voix Vezelay, Thessaloniki Baroque Festival, Società Aquilana Barattelli. Sono stati il primo gruppo ad aggiudicarsi tutti e tre i premi del prestigioso Concorso Handel Gottingen (2018) e hanno ottenuto il primo premio al Concorso Internazionale Maurizio Pratola (2016).
I membri de La Vaghezza sono tutti strumentisti molto richiesti, che collaborano con artisti di fama internazionale nelle sale da concerto più famose del mondo. I cinque musicisti hanno un ruolo paritario nella direzione musicale del gruppo e i due violini suonano il primo e il secondo violino in modo intercambiabile.
La Vaghezza è grata di essere stata sostenuta dal programma EEEmerging young artists dal 2017. Il loro album di debutto “Sculpting the Fabric” copre il 1600 italiano ed è stato pubblicato da Ambronay Editions nel marzo 2021.
Marco Crosetto
Il clavicembalista Marco Crosetto ha studiato nella sua città natale al Conservatorio di Torino, con Claudio Voghera e Ilaria Schettini come pianista, con Silvana Di Lotti e Alessandro Ruo Rui come compositore e con Giorgio Tabacco come clavicembalista. Nel 2012 ha frequentato l’ESMUC di Barcellona come studente Erasmus per studiare con Béatrice Martin. Ha inoltre studiato a Parigi presso il CRR con Noëlle Spieth e Stéphane Fuget nell’ambito del corso di Chef de Chant per l’opera barocca. Nel 2011 ha conseguito la laurea in Storia con una tesi in storia della musica.
Come solista e musicista da camera si è esibito al pianoforte e al clavicembalo in luoghi illustri come Italia, Francia, Spagna, Germania, Austria e Svezia. Come continuista ha collaborato con l’Accademia Montis Regalis di Mondovì, l’Associazione “De Sono”, Le Coin du Roi di Milano e i Talenti Vulcanici di Napoli sotto la direzione di Stefano Demicheli. Nel 2015 e nel 2019 ha vinto il terzo premio al Concorso clavicembalistico Paola Bernardi di Bologna e nel 2018 è stato semifinalista al Concorso di Bruges per clavicembalo. È accompagnatore nei conservatori di Torino e Novara. Ha recentemente pubblicato un album di sonate per mandolino e fortepiano dal titolo Beethoven e i suoi contemporanei con il mandolinista Raffaele La Ragione per l’etichetta Arcana.
Ignacio Ramal
Ignacio è un violinista specializzato nell’esecuzione storicamente informata. Ha conseguito un Master in Musicologia ed Esecuzione della Musica Antica a Barcellona con il professor Manfredo Kraemer, ricevendo anche consigli da professori come Emilio Moreno, Pedro Memelsdorff o Andrew Ackerman. In seguito continua la sua formazione come allievo di Enrico Onofri al Conservatorio Superiore di Palermo. Come quartetto d’archi si è formato anche presso il Cuarteto Quiroga ed è diventato allievo dell’Accademia Europea di Musica da Camera, debuttando al Palau de la Música Catalana nell’ambito della stagione “Primer Palau”.
È stato ripetutamente invitato come direttore ospite alla Camerata de Murcia, ed è stato più volte concertatore e solista nell’orchestra giovanile dell’Academia Montis Regalis e nell’orchestra barocca dell’ESMuC, oltre che nell’Orquestra Barroca Catalana. In qualità di concertatore della Camerata Antonio Soler, ha registrato, tra le altre opere dell’epoca classica iberica, la Sinfonia Concertante n. 3 per due violini di Gaetano Brunetti (Lindoro) come solista insieme alla violinista Lina Tur. Collabora regolarmente con gruppi come Le Concert des Nations (Jordi Savall), La Real Cámara (Emilio Moreno) o L’Estro d’Orfeo (Leonor de Lera); e ha collaborato con Pulcinella Ensemble, Academia Montis Regalis, Orquestra Barroca Catalana, La Spagna, L’Arcàdia, La Madrileña o Dichos Diabolos. Inoltre, è stato invitato come coach musicale all’Universidad de Murcia e alla Florida International University. È membro fondatore dell’ensemble I Ministri del Passatempo.
Mayah Kadish
Mayah Kadish è nata a Roma ed è cresciuta a Londra. All’università ha studiato filosofia al King’s College di Londra, lavorando per diversi anni come traduttrice. Ha conseguito un master come violinista presso la Royal Academy of Music di Londra e ha studiato violino barocco con Enrico Onofri in Sicilia.
Mayah suona a livello internazionale soprattutto con il repertorio barocco e contemporaneo, trovandosi a suo agio in entrambi i mondi. Ha suonato come solista e musicista da camera in sale come il Barbican, la Royal Albert Hall, la Wigmore Hall, la LSO St Luke’s, il Centro Culturel de Belem di Lisbona, la Philharmonie di Parigi e la Köln Philharmonie. È violinista principale dell’ensemble berlinese di genere-fluido contemporaneo s t a r g a z e diretto da André de Ridder, violinista principale del gruppo londinese di musica contemporanea Ensemble x.y, e ha lavorato come Concertmaster e talvolta solista con l’European Union Baroque Orchestra, Orchestra Controcorrente (IT), La Tempête (FR), Oxford Baroque (UK) tra gli altri. Scrive musica e spesso collabora alla realizzazione di nuova musica. Mayah ha lavorato a lungo con gruppi come il Pomo d’Oro, la London Contemporary Orchestra, la London Contemporary Orchestra Soloists, la London Sinfonietta, la Holland Baroque Society e altri. Tra i collaboratori più frequenti figurano gli interpreti e compositori Timothy Cape, Elischa Kaminer, Sara Cubarsi, Anna Fusek, Alex Paxton.
Anastasia Baraviera
Anastasia Baraviera ha origini russo-argentine. Ha iniziato lo studio del violoncello con il padre a Buenos Aires, poi ha frequentato il Conservatorio Manuel Castillo di Siviglia (Spagna) ed è stata membro dell’Orchestra Giovanile dell’Andalusia e dell’Accademia Barenboim-Said. Ha studiato violoncello barocco con David Simpson al CRR di Parigi dal 2012 al 2016.
Dal 2013 suona con l’Orchestra Barocca di Siviglia, dove ha lavorato con artisti della scena musicale barocca internazionale come Enrico Onofri, Giuliano Carmignola, Riccardo Minasi, Amandine Beyer, Diego Fasolis. Ha collaborato con ensemble come Le Concert des Nations (Savall), Les Arts Florissants, La Chapelle Harmonique, Il Pomo d’oro, Ensemble Matheus, Les Nouveaux Caractères, Concerto Madrigalesco, La Tempête, ARMA Barokopera e ha partecipato a L’Académie Baroque d’Ambronay 2015, diretta da Enrico Onofri. È membro dell’orchestra di tango parigina El Sindicato Milonguero sotto la direzione di Patricio Bonfiglio.
Geremia Gianluca
Gianluca ha iniziato lo studio del liuto con Massimo Lonardi presso la SMAV (Scuola di Musica Antica di Venezia). Si è diplomato al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia con il massimo dei voti e la lode, dopo aver studiato liuto rinascimentale e tiorba con Tiziano Bagnati. Ha studiato composizione con Riccardo Vaglini e composizione e contrappunto rinascimentale con Marco Gemmani.
Ha collaborato con diversi ensemble e orchestre tra cui: “Modo Antiquo”, “Il Pomo d’Oro”, “Les Musiciens du Louvre”, “Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia”, “Orchestra del teatro La Fenice”, “Orchestra Sinfonica Nazionale Rai”, “Mare Nostrum”, “I solisti della Cappella Marciana”, “Venice Baroque Orchestra”.
Reggio Emilia
Padova