OPENING Re. Crea. Residenza Creativa
Cos’è Re. Crea. Re. Crea. è l’acronimo che riassume il progetto ideato e realizzato dalla Fondazione Pietà de’ Turchini: una…
Maria Ercolano soprano
Antimo Dell’Omo baritono
Coro Estro Armonico
maestro del coro Eleonora Laurito
Piero Massa viola
Luca Signorini violoncello
Orchestra del Real Collegio
Marianna Meroni organo
Antonio Maione direzione
Ingresso libero
nell’ambito del progetto
Soave sia il vento
Così… se fan tutti
ideazione artistica Fondazione Pietà de’ Turchini
progetto a cura della Fondazione Pietà de’ Turchini
della Venerabile Congregazione dei Servi di Maria
e del Comune di Sorrento
in collaborazione con
I.S. “Francesco Grandi”, Sorrento
Programma
Anonimo
Victimae Paschali
Luigi Molfino
O sacrum convivium
Maurice Duruflé
Notre Père
Gabriel Fauré
Tantum ergo Op. 55
per soprano, coro, arpa, contrabbasso e organo
Gabriel Fauré
Requiem Op. 48
per soli, coro, organo e orchestra
I Introït et Kyrie
II Offertoire
III Sanctus
IV Pie Jesu
V Agnus Dei
VI Libera me
VII In Paradisum
Note di sala
Gabriel Fauré descriveva il suo capolavoro con queste parole: “Il mio Requiem […] si è detto che non esprime la paura della morte, qualcuno l’ha chiamato una ninna nanna della morte. Ma questo è come io sento la morte: come una felice liberazione, un’aspirazione di felicità al di là, piuttosto che una transizione dolorosa”. Probabilmente non si potrebbe rendere meglio l’atmosfera di pace e di composta malinconia che pervade questo meraviglioso brano, una delle più alte vette della musica sacra di tutti i tempi. Fauré iniziò a comporre il Requiem nel 1885, in occasione della morte del padre, a cui seguì poco dopo quella della madre. Nacque quindi dal bisogno personale e privato dell’autore di mettere in musica i sentimenti legati al lutto e alla perdita dei suoi genitori. Non vi si incontra il terrore del nulla, come ad esempio nei tragici Requiem di Mozart e di Verdi, ma al contrario si percepisce la speranza cristiana nella pace e nella vita eterna. Va sottolineata la peculiarità della strumentazione: l’assenza dei violini conferisce al colore orchestrale una tinta scura, opaca, che ben descrive lo sgomento che si prova davanti alla morte. Tuttavia il brano lentamente si trasforma e, dopo che il baritono nell’Hostias annunzia la promessa di vita eterna che Dio fece ad Abramo, dal buio trascolora verso la luce per esprimere la speranza della resurrezione.
La prima versione fu eseguita nel 1888 alla Chiesa della Madeleine di Parigi, dove Fauré era maestro di cappella e organista. Successivamente l’autore ne elaborò altre versioni, ampliandone la strumentazione e aggiungendo lo splendido Pie Jesu, che sostituisce il Benedictus e che è forse la pagina più incantevole dell’intero brano. La versione più famosa è l’ultima, del 1900 che Fauré scrisse per grande orchestra. Quella che verrà eseguita questa sera è invece del 1893.
Il Requiem di Fauré è molto diverso dalle composizioni romantiche dello stesso genere, innanzitutto per il suo carattere intimo, riservato e molto “francese”. È significativo che il compositore non musichi il Dies irae, che invece costituisce il cuore drammatico di altri celebri Requiem. Fauré rifugge dai contrasti e soprattutto dalla violenta contrapposizione tra vita e morte: nella sua musica prevale invece un senso di mestizia, di nobiltà e soprattutto di abbandono, il desiderio di “eterno riposo” che viene sottolineato costantemente nella partitura. Non è un caso che il brano inizi e termini proprio con la parola “Requiem”.
Il Requiem verrà preceduto da alcuni brevi brani, che ci predisporranno al giusto spirito di meditazione e di riflessione. Il primo sarà il Victimae Paschali, la sequenza gregoriana dell’XI secolo che viene tradizionalmente cantata nel periodo di Pasqua: a seguire O sacrum convivium di Luigi Molfino e Notre Père di Maurice Duruflé. Chiuderà la prima parte del concerto un altro gioiello della musica sacra francese, il delizioso Tantum ergo Op. 55, dello stesso Fauré.
Antonio Maione
Maria Ercolano
Maria Ercolano è Maestro soprano, diplomata in Canto presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli sotto la guida di Tina Quagliarella Marchetti. Si perfeziona In seguito si perfeziona con Elizabeth Smith e Anna Gaggiotti e consegue poi la specializzazione in Musica Vocale da Camera. Debutta a Palermo ne Il Matrimonio Segreto di Cimarosa (De Tomasi e Rizzi Brignoli), seguono Il Capitan Spavento di Malipiero (Gregoretti/Molino), la Medium di Menotti (Menotti/Molino). Con Roberto De Simone inizia una collaborazione fruttuosa, spaziando dal repertorio barocco al moderno (Cicinelli, Paisiello, Massenet, De Falla, Kurt Weill). Debutta ne I Pagliacci al Teatro Brancaccio di Roma, avendo vinto il 1° premio al Concorso Internazionale Città di Roma. Con Antonio Florio nasce una collaborazione decennale, attraverso i più importanti palcoscenici italiani ed internazionali, ospite di festival e stagioni operistiche/concertistiche (Teatri: San Carlo, La Scala, Petruzzelli, Massimo di Palermo, Champs Elysees, Zarzuela, Konzerthaus, Berliner Philarmoniker, Accademie: S Cecilia e Chigiana, Festival di Ravello, ecc).
Protagonista soprattutto di ruoli “en travesti” del grande repertorio di Scuola Napoletana (Provenzale, Vinci, Leo, Piccinni, Jommelli, Di Majo, Pergolesi), ha inciso per Opus 111, Naive, Bongiovanni, Dynamic vincendo premi della critica (Diapason d’Or). Ha al suo attivo altresì numerose incisioni dal vivo per emittenti radiofoniche e televisive (Rai, Radio3, Radio France, Mezzo, Bayernrundfunk). La sua speciale versatilità nell’affrontare ruoli e repertori variegati la vedono protagonista di progetti monografici dedicati ad autori, come ad esempio Poulenc (La Voix Humaine, regia di Corsicato) e poi Gershwin, De Falla; Turina, Obradors, Ravel, Rossini, Tosti, Denza, Schumann e Schubert. Fin dalla giovane età ha mostrato particolare propensione per l’insegnamento del canto, attività che tuttora pratica con notevole riscontro.
Antimo Dell’Omo
Baritono, nasce nel 1991 a Napoli. Ha iniziato lo studio del canto nel 2015 con il baritono Felice Tenneriello, proseguendo poi presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, dove è attualmente iscritto al Biennio di Canto nella classe di Daniela del Monaco. Nel 2021 consegue il diploma accademico di primo livello in canto lirico con votazione 110/110 e lode. Ha partecipato a Masterclass con Luciana Serra (2018), Renata Scotto e Renato Bruson (2019), Mara Zampieri e Roberto Scandiuzzi (2022), Barbara Frittoli, Mariella Devia, Ernesto Palacio, Leone Magiera, Michele Pertusi (tutti nel 2023). Si è sempre distinto nei concorsi, spesso vincendo il primo premio: concorso Mercadante (Napoli 2018), concorso internazionale “MUSICA ED ANTRUM” (Pertosa, Sa, 2019). Ha eseguito un concerto di musica da camera presso l’Istituto italiano di Cultura a Copenhagen, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Danimarca. Per la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli è stato corista al Festival UniMusic 2020.
Negli ultimi anni ha collaborato regolarmente come artista del coro alle stagioni operistiche e sinfoniche del Teatro G. Verdi di Salerno, sotto la direzione del M° Daniel Oren (Vedova allegra, Tosca, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Rigoletto, Elisir d’amore, Traviata, Cenerentola, Carmina Burana). Nel 2019 ha debuttato nel ruolo del Commissario Imperiale della Butterfly con la regia della Sig.ra Scotto (Teatro dell’Opera giocosa di Savona), nonché nel ruolo di Don Pietro ne Lo frate ‘nnammorato di G.B.Pergolesi (Accademia “F. Sor” di Crotone), mentre nel 2020 ha debuttato nel ruolo di Sharpless per l’Ass. InCanto di Paruzzaro (Novara). Per l’Istituto Tostiano è stato la voce solista al concerto “Trame Canore” presso il Teatro F. P. Tosti di Ortona (2021). Nel corso del 2022 ha collaborato come artista del coro per le produzioni di Aida e sinfonico di Mendelssohn Lobgesang, presso la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari e per la produzione di “Samson et Dalila” presso la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli; ha debuttato in diversi ruoli (Ezio per l’ Ass. Cantiere all’opera, presso il teatro Torresino di Padova sotto la direzione artistica e coordinamento musicale del M° Mara Zampieri; Rigoletto per il “Marche Opera festival” sotto la direzione musicale del M° Maurizio Petrolo e la regia di Giovanna Muller; “Malatesta” del Don Pasquale di G. Donizetti presso l’Università delle arti di Batumi in Georgia).
Nel 2023 ha debuttato nel ruolo di “Don Sebastiano Alvarez” della “Zingara” di G. Donizetti presso la Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli sotto la direzione musicale del M° Ivan Francesco Ciampa, nei ruoli di “ Spinelloccio e Messer Amantio di Nicolao “ nel Gianni Schicchi di G. Puccini presso il Teatro Antico di Taormina (Me) con la Fondazione Taoarte sotto la direzione musicale del M° Beatrice Venezi e la regia di Paul –Emile Fuorny, in “Belcore” nell’ Elisir d’amore di G. Donizetti presso il Teatro Comunale “Pavarotti – Freni” di Modena sotto la direzione musicale del M° Antonello Allemandi e la regia di Stefania Panighini e in “San Pietro” nell’opera “I Salvatori della Mezzanotte”, prima storica assoluta del compositore Daniele Furlati, presso il Teatro Comunale “Pavarotti – Freni” di Modena sotto la direzione musicale del M° Stefano Seghedoni e la regia di Gianfranco Cabiddu. Per il biennio 2023/2025 è allievo effettivo del corso di alto perfezionamento presso l’Accademia per Cantanti Lirici della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli sotto la Direzione Artistica del M°Ilias Tzempetonidis e con docente principale e testimonial del corso il M° Mariella Devia.
Piero Massa
Diplomato con il massimo dei voti e la lode in Viola e Musica da Camera, sotto la guida del M°Giovanni Leone. Vincitore di una borsa di studio alla Royal Academy of Music di Londra ha studiato con i Maestri Dino Asciolla, Peter Schidlof e Vladimir Mende con i Maestri Dino Asciolla, Peter Schidlof e Vladimir Mendelssohn. Ha vinto la VII Rassegna Violisti “Città di Vittorio Veneto”. Ha suonato con musicisti di fama internazionale quali: Martin Lovett, Mischa Maisky, Natalia Gutman, Pavel Vernikov, Ilia Grubert, Kostantin Bogino, Vladimir Mendelssohn, Juri Gandelsman. Già Prima Viola con l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano ha negli anni ricoperto il medesimo ruolo presso le Orchestre: A.Scarlatti, Orchestra del Teatro G.Verdi di Trieste, Teatro San Carlo, Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, attualmente collabora con l’Orchestra del Teatro Alla Fenice. Attualmente incide per la Sony Classical e la Sony/Deutsche Armonia Mundi; ha effettuato registrazioni per la RAI, la NHK e la FMK giapponesi, la Fonit Cetra, la Nuova Era. Ha inciso per la rivista AMADEUS la versione originale della II Serenata di Johannes Brahms. Dal 1990 attivo nel campo della ricerca filologica e nella prassi esecutiva della Musica antica su strumenti originali, ha tenuto numerosi concerti e tournee in tutta Europa, Russia e Giappone collaborando con prestigiosi Ensembles quali Musica Fiorita di Basilea, l’Accademia del ‘700 Italiano, Enea Barok Orchestra. Già Titolare dei Corsi presso la Scuola di Perfezionamento di Portogruaro, dei corsi di musica di Lanciano è dei Cordi di Musica da Camera alla Princes Daisy Academy è titolare delle cattedra di Viola presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli.
Luca Signorini
Luca Signorini è violoncellista di fama internazionale, compositore e scrittore. Con le orchestre dell’Accademia di Santa Cecilia, Scarlatti di Napoli, maggio Musicale Fiorentino, del Teatro di San Carlo di Napoli, e nelle più importanti sale concertistiche giapponesi, tra cui la prestigiosa “Casals Hall” di Tokyo, ha eseguito con grande successo brani del repertorio solistico per violoncello, sotto la direzione, tra gli altri, di Carlo Maria Giulini, Daniele Gatti, Jeffrey Tate. Ha inciso per Nuova Era, BNA, RCA, una considerevole parte del repertorio, dal ’700 ai contemporanei. Ha affrontato brani per organici che vanno dal Trio con pianoforte al Sestetto, collaborando con Uto Ughi, Ruggiero Ricci, Bruno Canino, Wolfam Christ, Felix Ayo, Franco Petracchi. È stato Primo Violoncello nell’orchestra Sinfonica della Rai, dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, del Teatro dell’Opera di Roma. Il Teatro di San Carlo di Napoli gli ha offerto, per “chiara fama”, il posto di Primo Violoncello. Per la Cattedra di Musicologia della Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli “Federico II”, con la quale ha collaborato negli ultimi anni, ha tenuto seminari e conferenze su temi di natura diversa: la comunicazione nell’esecuzione musicale, problemi di interpretazione nei repertori antichi e contemporanei, tecniche di interpretazione in alcune opere di Beethoven e Wagner. Ha pubblicato, nei «Quaderni del Dipartimento di Discipline Storiche», L’offerta musicale 2, un saggio dal titolo Comunicazione errata. Con lo stesso titolo un trittico di suoi spettacoli, per i quali ha composto i testi da lui stesso recitati, è stato presentato nella stagione concertistica dell’Associazione “Centro di musica antica Pietà dei Turchini” di Napoli. È autore degli spettacoli, per i quali ha composto le musiche e assemblato i testi, Bach&Bach, Le donne di Spoon River e Variazioni sul tram, rappresentati con grande successo negli ultimi anni. È ideatore del progetto Decamerone in musica per la stagione concertistica del “Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini”.Ha inciso, a beneficio di Amnesty International, l’integrale delle suites di J.S.Bach per violoncello solo. Aracne Editrice ha recentemente pubblicato il suo romanzo Per violoncello solo ed è di prossima pubblicazione in DVD il suo lavoro teatrale “Rustico e Alibech” – Decamerone in musica. Collabora inoltre con articoli su vari argomenti relativi a Napoli e al mezzogiorno con il Corriere del Mezzogiorno (inserto quotidiano del Corriere della Sera).
Antonio Maione
Ha studiato con Vincenzo Vitale e si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Carlo Alessandro Lapegna. Inoltre ha studiato composizione con Gaetano Panariello e direzione d’orchestra con Francesco Vizioli, diplomandosi in Musica corale e direzione di coro e in Direzione d’orchestra. Ha seguito inoltre corsi di perfezionamento tenuti da Donato Renzetti per la direzione d’orchestra e Irwin Gage per la musica vocale da camera. Nel 1989 ha debuttato come pianista solista al Teatro di San Carlo di Napoli nello spettacolo Nijinskij con Carla Fracci. Inizia così una lunga collaborazione artistica con la grande danzatrice che lo vedrà impegnato come pianista e maestro sostituto in importanti teatri come La Fenice di Venezia, il Lirico di Milano, il Filarmonico di Verona, il Verdi di Firenze, l’Olimpico di Vicenza e molti altri. Ha inoltre collaborato con Roberto de Simone in diversi suoi spettacoli come pianista e maestro sostituto. Nel 1999 ha debuttato come direttore d’orchestra con la Nuova Orchestra Scarlatti nella prima esecuzione moderna dell’oratorio Adamo ed Eva di Baldassarre Galuppi. Ha lavorato come pianista e direttore al fianco di celebri cantanti come Mariella Devia, Leyla Gencer, Katia Ricciarelli, Maria Grazia Schiavo e Luciana Serra. Svolge attività concertistica come pianista e direttore d’orchestra. Ha partecipato a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive per la Rai. Ha recentemente collaborato con l’Opéra National du Rhin di Strasburgo per l’allestimento de Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa. È stato direttore artistico degli Incontri Musicali Sorrentini per diverse stagioni. Insegna Accompagnamento e Collaborazione al Pianoforte presso il Conservatorio di Napoli.
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