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Schubertiade

A PIÚ VOCI Rassegna Polifonica - IV edizione

Chiesa di Santa Maria Incoronatella alla Pietà de’ Turchini
20.30 - 21.30
Gratuito

InCanto di Partenope

soprani
Iolanda Margherita Amato
Emerenziana Guido
Sabrina Santoro
Silvia Tarantino

contralti
Cristina D’Alessandro
Marina Esposito
Alessandra Lanzetta
Marina Meo

tenori
Antonio Mastantuono
Leopoldo Punziano
Andrea Russo
Mattia Totaro

bassi
Andrea Ariano
Vittorio Di Pietro
Francesco Palmieri
Gabriele Panaro

Costantino Catena pianoforte
Davide Troìa direzione
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Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Programma

Franz Schubert (1797 – 1828)
Begräbnisslied
An Die Sonne, D. 439
Die Geselligkeit, D. 609 “Lebenslust”
Des Tages Weihe, op. 146, D. 763
Gebet, op. 139, D. 815
Der Tanz, D. 826
Gott im Ungewitter, op. 112 n. 1, D. 985
Gott der Weltschöpfer, op. 112 n. 2, D. 986
Hymne an den Unendlichen, op. Posth. 112 n. 3, D. 232
Deutsche Tänze, op. 33, bearbeitet von Gottfried Jarmer

Scarica le traduzioni dei brani in programma

 


Schubertiade

Note di sala
Le Schubertiadi nascono originariamente come momenti di incontro tra il compositore austriaco Franz Schubert (1797-1828) e una cerchia di amici e conoscenti, molti dei quali musicisti, pittori, poeti e melomani. Essi si incontravano a Vienna per conoscere e ascoltare le opere del musicista viennese e di altri compositori e poeti dell’epoca. Lo stesso Schubert cantava per loro e interpretava al pianoforte le sue opere, man mano che le creava.
Fino alla morte di Schubert, nel 1828, le Schubertiadi  si svolsero più o meno regolarmente a Vienna o in altri luoghi in cui il compositore soggiornò in Austria. Gli incontri potevano essere ristretti fra soli uomini, o anche aperti in circoli più ampi con le donne.
Dopo la prematura scomparsa del geniale compositore, i suoi amici conservarono la tradizione e continuarono a riunirsi per rendere omaggio a questa musica che era così apprezzata e che sentivano così vicino.
Franz Schubert è il maestro riconosciuto del Lied tedesco per voce sola con accompagnamento di pianoforte. Nella sua produzione vocale spiccano però, per qualità e quantità, anche un gruppo di lavori destinati all’esecuzione a più voci: terzetti, quartetti e cori.
Come ha scritto Bernhard Paumgartner, «pur derivando dalla forma classica, il tipo di coro schubertiano assunse presto una nuova struttura formale dal Lied solistico, la cui profonda interiorità nel dare una veste musicale al modello poetico servì da stimolo espressivo anche ai canti polifonici. Per mezzo della differenziazione dell’organico e dell’alternanza fra pezzi con e senza accompagnamento, e nei primi anche attraverso la scelta sapiente degli strumenti, con le varietà delle forme (strofiche o musicate per disteso) e della tecnica compositiva, la letteratura schubertiana per coro offre una immensa ricchezza di pezzi straordinariamente belli».
La musica corale di Schubert rimane ancora per gran parte legata alla consuetudine del far musica insieme, a casa. L’abitudine delle ”Schubertiadi”, di cui questo concerto offre una bellissima testimonianza, non perde la più speciale delle sue prerogative: quella di essere finalizzata non a un pubblico di ascoltatori anonimi ma al gusto degli esecutori stessi. In altri termini, non si esce dall’ambito della musica d’intrattenimento e d’occasione, o se si vuole della musica di società: fatta appunto per il puro piacere di incontrarsi, stare in compagnia, suonare e cantare tra una ristretta cerchia di amici.
Una testimonianza di Anselm Huttenbrenner è a questo proposito significativa (si riferisce agli anni centrali della vita di Schubert, 1815-17): «Nello stesso periodo in cui Schubert e io prendevamo lezioni da Salieri facevano parte del gruppo anche i compositori Stuntz di Monaco, Panseron di Parigi, Assmayr, Randhartinger e Mozatti. Schubert, Assmayr, Mozatti e io ci accordammo per ritrovarci ogni giovedì sera a casa di Mozatti, che gentilmente ci ospitava, e cantare un nuovo quartetto per voci maschili composto da noi. Una volta Schubert venne senza quartetto, ma, poiché noi lo rimproverammo bonariamente, ne scrisse subito uno in nostra presenza, che eseguimmo seduta stante».
Queste composizioni a più voci erano dunque destinate a un gruppo di solisti, ma non impedivano affatto una esecuzione con un organico più ampio. A seconda dei casi e delle circostanze, vi prendeva parte chi voleva, o meglio chi fosse in grado di farlo. Lo stesso accompagnamento, quando era previsto, era per lo più affidato al pianoforte, lo strumento di cui più facilmente si poteva disporre, ma non escludeva l’uso di altri strumenti (per esempio la chitarra) a portata di mano.
I brani in programma e la gustosa, apocrifa rielaborazione vocale di dieci delle Danze tedesche op. 33 per pianoforte solo, possono a ragione essere definiti “corali” nel senso più pieno del termine; anche se l’accompagnamento pianistico accresce il loro carattere intimo, circoscritto. Ed è in tale prospettiva che essi vanno ascoltati, come un esempio di musica per amici, che ci riporta a un’epoca in cui quest’arte era anzitutto un modo di ritrovarsi come individui nella società e di comunicare senza mediazioni. Forse gli unici momenti di felicità che Schubert conobbe nella sua vita desolata.
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InCanto di Partenope
L’ensemble vocale InCanto di Partenope, diretto da Davide Troìa, nasce nel 2017 in seno alla Fondazione del Centro di musica antica Pietà de’ Turchini. Da allora svolge attività di studio ed esecuzione del repertorio vocale, sacro e profano, dal rinascimento ai nostri giorni, e di prime esecuzioni assolute di autori contemporanei quali G. Panariello e L. Del Prete. Inoltre ha eseguito un intero programma, al teatro Tasso di Sorrento, dedicato alle Rime del poeta Torquato Tasso messe in musica da Gesualdo e Monteverdi; un programma interamente dedicato al madrigale “Cor mio, deh non languire” del poeta G. B. Guarini messo in musica da Banchieri, Bononcini, Del Prete, D’India, Leoni, Luzzaschi, Mazzaferrata, Panariello, Scarlatti, Scialla; un programma interamente dedicato ad autori di polifonia inglesi.

Davide Troìa
Diplomato in Musica corale e Direzione di Coro, Composizione, Pianoforte, Strumentazione per Banda, Canto (ramo cantanti e ramo didattico), sì è perfezionato, in direzione di coro, presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, sotto la guida di N. Balasch, G. Acciai, B. Zanolini, G. Hollerung e G. Graden; si è perfezionato, come controtenore, sotto la guida di C. Cavina, G. Banditelli, C. Ansermet, R. Invernizzi, A. Florio, M. Ercolano, e alla Civica Scuola di Musica di Milano con R. Gini e C. Miatello.
E’ fondatore e direttore dal 1990 del Coro Polifonico “Exultate” di Napoli. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: il 1° premio assoluto al Concorso Nazionale per Cori Polifonici “Premio Mutterle”, il 2° premio al TIM (Torneo Internazionale di Musica), il 2° premio (1° premio non assegnato) al Concorso Nazionale “San Bartolomeo”, il 1° premio al Concorso Nazionale “Premio Eburum”; ha partecipato a numerose rassegne e festival nazionali e internazionali tra cui: Ascoli Piceno-Festival ’99, IX Stagione musicale “Itinerari vocali” di Arezzo, 40° e 49° Rassegna Internazionale Lauretana di Musica Sacra di Loreto (An), Festival di Jesi nel 3° centenario della nascita di Pergolesi, Notti sacre di Bari, Troisième Printemps Musical International de Saint_Martin de Crau (Francia). Alla guida del Coro da camera e del Coro di Voci bianche della Pietà de’ Turchini, ha svolto importanti progetti, trascrizioni e prime esecuzioni di opere corali di scuola napoletana del ‘700, ma anche prime esecuzioni di musica contemporanea. Collabora attivamente, come maestro del coro, col M° Peppe Vessicchio. Ha realizzato numerose elaborazioni per coro e ha curato la revisione di opere corali di diversi autori tra cui F. Grazioli, G. Sigismondo, C. Lenzi. Ha collaborato, come controtenore, col M° Roberto De Simone in alcune sue opere (“Quem vidistis pastores”, “Festa di Requiem”, “Dedicato a Giulia Di Caro”) e con i Choral Scholars. E’ controtenore e direttore del gruppo vocale InCanto di Partenope. Il suo repertorio ha sempre compreso composizioni di rara esecuzione e opere di autori contemporanei (G. Panariello, G. Russo, G. Vessicchio), con prime esecuzioni assolute in importanti festivals e stagioni concertistiche. Ricopre il ruolo di giurato in concorsi di Esecuzione e Composizione Corale. Svolde un’intensa attività didattica, tenendo frequentemente corsi di Vocalità e Direzione di Coro per varie associazioni corali. Dal 2007 è docente di Direzione di Coro e Composizione Corale presso il Conservatorio “L. Canepa” di Sassari.

Costantino Catena è stato ospite di importanti istituzioni concertistiche in vari paesi europei, in Australia, negli U.S.A., in Russia e in Giappone, tra cui l’Accademia Filarmonica di Bologna, la Philharmonia di San Pietroburgo, il Kennedy Center e la Georgetown University di Washington, il Gasteig di Monaco di Baviera, il Festival Internazionale di Ravello, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’Associazione Scarlatti di Napoli, il Teatro dell’Arte della Triennale di Milano, il Festival di Ravello, il Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, il Kusatsu International Festival, l’Ohrid Summer Festival. Nel libro di Luca Ciammarughi “Da Benedetti Michelangeli alla Argherich. Trent’anni con i grandi pianisti”, gli viene riconosciuta la dote di unire “al cesello virtuosistico un cantabile di assoluta bellezza sonora.”, mentre sulla rivista Amadeus è stato definito “Pianista in cui sfolgora anzitutto l’arte del cantare sulla tastiera con invenzioni di fraseggio che ne dimostrano la squisita intelligenza musicale”.
Attualmente docente di pianoforte principale presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno,  è stato visiting professor presso varie Accademie e Università  (The Ignacy Jan Paderewski Academy of Music in Poznań, Tromsø University,  Music College of the Moscow Tchaikovsky Conservatoire, Babes-Bloyai University of Cluj-Napoca, Winchester University, Yasar University of Izmir), è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Salerno e in Psicologia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, dove ha approfondito in particolare le tematiche concernenti la gestione degli aspetti psicologici e fisiologici durante l’esecuzione musicale. Costantino Catena ha un’intensa attività discografica: recording artist per l’etichetta giapponese Camerata Tokyo sta registrando l’integrale pianistico di Schumann e l’olandese Brilliant Classics sta in questi anni pubblicando le sue incisioni di Wolf-Ferrari, contribuendo alla riscoperta del compositore italo-tedesco. Più volte CD del mese e 5 stelle sulla rivista discografica Musica (ottobre 2015, marzo 2020, maggio 2021, novembre 2022) e due volte CD copertina sulla rivista musicale Suonare News (agosto 2020 e ottobre 2021), i suoi dischi hanno ricevuto critiche entusiastiche da prestigiose riviste internazionali.. Recentemente un suo concerto lisztiano è stato trasmesso su RAI5 e nel resto del mondo su Stingray Classica (Sky). Nel 2016 è stato nominato Yamaha Artist.
www.costantinocatena.com

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