

Il violino fantastico a Oyace (Val d’Aosta)
La vicenda del violino, nel corso del tempo, è un gioco di travestimenti e invenzioni sempre più complesso e ardito: lo ripercorriamo a Oyace, in Val d’Aosta, il 16 agosto!

Un’esibizione concepita per ricostruire il percorso del violino, dagli albori ai suoi frutti più maturi, fra l’Italia e Oltralpe: appuntamento a Oyace, in Val d’Aosta, il 16 agosto per Il violino fantastico, con Margherita Pupulin (violino barocco) e Juan Jose Francione (liuto e arciliuto). Un’esplorazione di questo strumento, inizialmente “servo” della voce, poi sempre più utilizzato per sperimentazioni sonore autonome, quindi finalmente assurto al rango di re degli strumenti. Un viaggio alla ricerca della sua peculiare identità, capace di produrre una forte meraviglia sul pubblico di ogni epoca.
Il violino fantastico
16.08.2023 – Chiesa parrocchiale San Michele, Oyace
Il concerto – attraverso le opere di Rognoni, Fontana, Kapsberger, Marini, von Biber, Bertali – ripercorre quindi la vicenda del violino nel Seicento: una masquerade, un gioco di travestimenti e invenzioni sempre più complesso e ardito. Un percorso volto a creare la più ricercata illusione dell’epoca: quella della rappresentazione degli affetti umani per mezzi diversi dalla voce umana e dalla parola.
L’idea della raffigurazione perfetta, addirittura più vera del vero, aveva iniziato a diffondersi tanto nell’ambiente pittorico quanto in quello musicale fin dagli inizi del secolo. La Storia degli sviluppi tecnici ed espressivi del violino si iscrive precisamente in questo filone estetico, alla ricerca sempre più elaborata di mezzi per “meravigliare” il pubblico e per suscitarne ed imitarne le passioni. Se, infatti, all’inizio del Seicento il violino essenzialmente raddoppiava la voce in brani polifonici, entro la fine del XVII secolo esso assurgerà a re indiscusso degli strumenti per espressività; tanto che, già nel 1640, Giovanni Battista Doni scriveva che esso era “il compendio di tutta la musica”, per la sua versatilità straordinaria, perché nessun altro strumento “meglio esprime la voce umana”.
Tra trovate tecniche innovative e un’infinità di sviluppi e contributi individuali, il violino arriva finalmente a emanciparsi dall’imitazione e dagli altri strumenti, con uno stile che “Non è soggetto a niente, né alle parole, né ai soggetti armonici”, secondo le parole di Athanasius Kirchner, raggiungendo “il più libero metodo di composizione”.
Ingresso gratuito
Per info: Il violino fantastico
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