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Oltremare

Dalla Scuola napoletana all’Europa

Chiesa di Santa Caterina da Siena, Napoli
19.00 - 20.00
Gratuito

Raffaele La Ragione mandolino
Andrea De Vitis chitarra

Ingresso libero su prenotazione scrivendo a segreteria@turchini.it


per il progetto Note d’Archivio

con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli

in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania

Domenico Scarlatti (Napoli, 1685 – Madrid, 1757)
Sonata K91
Grave / Allegro / Grave / Allegro

Sonata K141
Allegro

Antonio Soler (Olot, 1729 – San Lorenzo de El Escorial 1783)
Sonata op.18 in A Minor
Allegro

Domenico Scarlatti
Sonata K89
Allegro / Grave / Allegro

Isaac Albeniz (Camprodon, 1860 – Cambo-les-Bains, 1909)
Suite Ancienne n.3
Minuetto / Gavotta

Manuel De Falla (Cadiz, 1876 – Alta Gracia, 1946)
7 canciones populares españolas
I. El Paño Moruno / II. Seguidilla Murciana / III. Asturiana
IV. Jota / V. Nana / VI. Canción / VII. Polo

Antonello Paliotti (Napoli, 1963)
Variazioni sul basso di tarantella


Oltremare

Note di sala

Nato a Napoli nel 1685 e stabilitosi successivamente con il padre Alessandro a Roma, Domenico Scarlatti arrivò a Lisbona nel 1719, in un periodo di grande ascesa economica del Portogallo. Venne assunto come “compositore del re” João V, mansione che prevedeva anche l’insegnamento a sua figlia, l’Infanta Maria Bárbara, eccellente interprete al cembalo. Circa dieci anni dopo la principessa sposò il principe ereditario di Spagna Ferdinando delle Asturie divenendo la Regina di Spagna, ma dovette rinunciare a tutto quello che le ricordasse la sua famiglia di provenienza. La sola cosa che le venne concessa fu quella di portare con sé il proprio amato Maestro. Fu così che Domenico arrivò prima a Siviglia e poi a Madrid. Questi viaggi offrirono a Scarlatti nuova ispirazione e numerosi spunti per la sua immaginazione: nella sua musica infatti si possono riscontrare spesso riferimenti a stilèmi della tradizione popolare iberica o addirittura elementi gestuali tipici degli strumenti a corde.
Attraverso i nostri strumenti vogliamo ripercorrere questo viaggio ideale tra Napoli e la Spagna, nella ricerca di un comune denominatore stilistico ed estetico che trova il suo baricentro nell’elaborazione della matrice popolare all’interno della musica colta.
Il punto di partenza è costituito dall’affinità stilistica tra le Sonate di Domenico Scarlatti e quelle di Antonio Soler (che studiò con lo stesso Scarlatti a Madrid). Il viaggio prosegue in territorio iberico attraverso una forma musicale tipicamente barocca, la Suite, tuttavia interpretata in chiave intimistica e salottiera dal compositore spagnolo Isaac Albeniz: il linguaggio neobarocco di questa Suite Ancienne fa da ponte verso una presenza più definita della musica popolare, filtrata attraverso le armonie impressioniste del compositore Manuel de Falla: il brano che realizza questa transizione verso il ‘900 è un’altra Suite, tuttavia non costituita da danze bensì da canzoni (Canciones populares españolas).
Si torna infine a Napoli con un diverso tipo di folklore attraverso le Variazioni sul basso di tarantella di Antonello Paliotti, che partendo dall’antico basso de “Il Guarracino”, ci mostra come la radice popolare sia in grado di avvicinare mondi sonori apparentemente distanti tra loro, nel tempo e nello spazio.


Raffaele La Ragione

“Le jeune Raffaele La Ragione est aujourd’hui à la mandoline ce que Gustav Leonhardt fut jadis au clavecin” (Le Monde); “On his four-course Neapolitan mandolin, La Ragione is a total joy” (Gramophone).
Nato a Napoli nel 1986, Ra aele La Ragione si avvicina da giovanissimo al mandolino. Da sempre interessato alla ricerca musicologica ed al repertorio originale del suo strumento, si laurea in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e successivamente in mandolino al Conservatorio di Milano. Ha e ettuato concerti in tutta Italia, in Europa ed Asia collaborando con I Solisti Veneti, la Seoul Philarmonic Orchestra, la Greek National Opera, l’Orchestra della Svizzera Italiana, La Toscanini di Parma e l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano con direttori come Claudio Scimone e Myung-whun Chung. Ha dedicato numerose registrazioni al repertorio originale per mandolino dal XVIII al XX secolo con diverse formazioni da camera e orchestrali per diverse etichette discografiche come Brilliant Classics e Warner. Attento anche al repertorio popolare, dal 2018 è parte dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore con la quale ha e ettuato tournèe in Italia e trasmissioni televisive su Rai1, Rai2 e Rai5.
Nel 2020, in occasione del 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, ha registrato il cd Beethoven and his contemporaries in duo con il fortepianista Marco Crosetto. Il disco, dedicato alle composizioni di Beethoven per mandolino ha ricevuto critiche entusiastiche in tutto il mondo (Le Monde, Diapason, Dag og Tid, BBC Music Magazine, Der Spiegel).
Nel 2022 ha registrato il cd Mandolin on Stage con l’orchestra Il Pomo d’Oro diretta da Francesco Corti. L’album è dedicato ai più importanti concerti solistici per mandolino del XVIII secolo. Il disco ha ricevuto recensioni da tutto il mondo (Le Devoir, De Gelderlander, The Irish Times, Ruch Muzyczny, Diapason, Amadeus, La Repubblica) diversi premi (5 Diapason, 5 de Classica, La clef d’or de l’année 2022 da Res Musica, 5 Stelle Musica, Editor Choice da Record Geijutsu) e una nomination per il prestigioso Preis der Deutschen Schallplattenkritik come miglior album di musica antica. È docente di mandolino presso il Conservatorio di Bergamo.

Andrea De Vitis
“Andrea De Vitis è uno di quegli interpreti che conquistano il pubblico per la nitidezza ad alta definizione del suo modo di suonare, per il formidabile controllo della dinamica e dell’agogica e per la chiarezza con cui afferma il proprio pensiero, traducendo nel contempo quello dell’Autore” (Il Fronimo)
La sua intensa attività concertistica lo ha portato a ricevere inviti a esibirsi come solista in prestigiose sale da concerto (tra cui l’Accademia Liszt di Budapest, il Grand Theatre di Shanghai, l’Accademia di Musica di Cracovia, il The Sheen Theatre di New York) e in tutto il mondo (Europa, Stati Uniti, Messico, Cina, Russia). I suoi recital sono stati acclamati dalla stampa e definiti “concerti spettacolari”. Andrea suona spesso con le orchestre: tra le più recenti, Aukso Kameralna (Polonia), Anima Musicae (Ungheria), Orchestra di Stato di San Pietroburgo (Russia), Orchestra del Conservatorio Santa Cecilia e Orchestra Internazionale di Roma. De Vitis è molto richiesto per tenere masterclass in prestigiosi festival, accademie e conservatori o per tenere conferenze sul repertorio della chitarra classica. De Vitis è un attivo discografico e tutti i suoi album hanno ricevuto ottime recensioni su riviste internazionali (Soundboard, Amadeus, Gendai Guitar, Suonare News, Fronimo, Melomano).Andrea ha vinto il Golden guitar awardprize “per il miglior album” nel 2016 e nel 2019 alla prestigiosa InternationalGuitar Convention di Milano e Alessandria. Nel 2019 Naxos Records ha pubblicato il suo doppio CD “Alexandre Tansmancomplete works for guitar”, che include la prima mondiale di brani appena scoperti e versioni urtext delle altre composizioni pubblicate. “Il suo rispetto per il testo della musica continua nella sua interpretazione” (American Record Guide), “interpretazioni toccanti” (Amadeus), “raffinata espressività” (Melomano), “importante risultato per il mondo della chitarra classica” (Gendai Guitar, Giappone). De Vitis ha vinto più di 40 premi in vari concorsi internazionali e una speciale medaglia artistica del Senato della Repubblica Italiana. Sostenitore del nuovo repertorio per chitarra, De Vitis ha eseguito in prima mondiale numerosi brani a lui dedicati, tra cui “Sonatine ensouvenir de Marcel Proust” e “Into therose-garden – in memory of JulianBream” del celebre compositore Angelo Gilardino.

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