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Suoni dal Mediterraneo Arabo

per il progetto "Musiche sulla via della seta"

Chiesa di Santa Caterina da Siena, Napoli
20.30 - 21.30
10 €

Lamia Yared voce
Peppe Frana robab, ʻūd, tanbur
Salvatore Morra ʻūd
Antonino Anastasia tamburi a cornice
Christos Barbas nāy

Concerto di lancio del progetto “Musiche sulla via della seta”, a cura di ISMEO – Associazione Internazionale di studi sul Mediterraneo e L’Oriente, Fondazione Pietà de’ Turchini e Università l’Orientale di Napoli


Biglietto intero 10 € | Biglietto ridotto 7 €
Info e prenotazioni
www.turchini.it | segreteria@turchini.it

BIGLIETTI DISPONIBILI IN SEDE E IN PREVENDITA

È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
– online sul sito TicketOnLine – Azzurro Service entro e non oltre le ore 12.00 del 01 giugno 2023;
– presso i punti vendita Azzurro Service indicati;
– presso il punto vendita Concerteria (via Michelangelo Schipa 15) o telefonicamente al numero +39 0817611221

BIGLIETTO RIDOTTO
Il biglietto ridotto (7,00€) potrà essere acquistato esclusivamente al botteghino presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena prima dell’inizio del concerto, o nel punto vendita certificato: Concerteria, via Schipa

Programma


Badrī Badā dalla nuba asbaʻyn, mālūf tunisino

Namma Damʻī min ʻAyūnī di Sayyed Darwish (1892-1923)

Dhatū al-Wishāḥ, muwashshaḥ dal patrimonio aleppino

Ader Rahatī, muwashshaḥ dal patrimonio aleppino

Hal ʻala al-Astār di Sayyed Darwish (1892-1923) 

Ya Ghazalan di Sheikh Salama Hijazi (1852-1917)

Qamroun Yajlū dal patrimonio aleppino

Lam Yakon hajrī, muwashshaḥ dal patrimonio aleppino

Ṭif ya Durrī di Sayyed Darwish (1892-1923) 

Ya Hilālān, anonimo

Ya ʻudheyba al-marshaf di Sayyed Darwish (1892-1923) 

Kullamā Rumtu di Sayyed Darwish (1892-1923) 


Suoni dal Mediterraneo Arabo

All’interno del progetto “Musiche sulla via della seta” in collaborazione con l’Università di Napoli L’Orientale e l’ISMEO – Associazione Internazionale di studi sul Mediterraneo e L’Oriente, la Fondazione Pietà dei Turchini presenta il concerto “Suoni dal Mediterraneo Arabo”. Il concerto esplora e trasforma il repertorio vocale arabo di muwashshaḥāt dalla Tunisia al Libano, musiche di origine arabo-andalusa – così come sono state codificate e trascritte nel XX secolo – e presenta alcuni aspetti dell’ensemble strumentale in auge in Egitto e in Siria dalla fine del XIX secolo, il takht (letteralmente piattaforma rialzata su cui si siedono i musicisti durante un’esibizione dal vivo). Il takht è composto da strumenti saḥb (tirando) di capacità melodiche, come strumenti a fiato o ad arco: il violino, il nāy; e da strumenti naqr (pizzicati) con cui è possibile produrre melodie percussive con strumenti a corda pizzicata o percossa a martello: l’ʻūd, il qānūn; e infine uno strumento a percussione, il rīq, o tabla. Taqsīm improvvisazioni strumentali, ma anche ouverture strumentali (Bachraf, Peşrev), brani cantati su poesie strofiche, in svariati ritmi e nel sistema modale mediorientale (maqām), esploreranno le connessioni musicali con il mondo arabo e più in generale con il Mediterraneo.
L’ensemble italiano formato da Peppe Frana robab, ʻūd, tanbur, Salvatore Morra ʻūd e Antonino Anastasia tamburi a cornice, con la partecipazione straordinaria di Lamia Yared alla voce e Christos Barbas al nāy è promosso dall’ISMEO il quale ha lo scopo di svolgere programmi di studio, formazione e ricerca relativi alle culture e ai paesi dell’Asia e dell’Africa e alle loro interazioni con il bacino mediterraneo.


Lamia Yared
Cantante e suonatrice di ʻūd di origine libanese, Lamia Yared è specializzata nelle tradizioni musicali arabe classiche, ottomane e sefardite. Con il suo ensemble ha pubblicato due album; Chants des Trois Cours (2019) e Ottoman Splendours pubblicato per l’etichetta Analekta (2022). Si è esibita in vari festival in Canada e per eventi internazionali: presso l’Institut français in Turchia e in vari Musical Labyrinth workshops in Europa.


Christos Barbas
Polistrumentista e compositore, Christos Barbas è uno dei musicisti più poliedrici e creativi provenienti dalla Grecia. Ha studiato flauto dolce, pianoforte, musica barocca, armonia e contrappunto, musicologia ed etnomusicologia. Insieme ai suoi gruppi collabora con alcuni dei più importanti interpreti e musicisti di musica tradizionale e contemporanea: Ross Daly & Labyrinth, Zohar Fresco, Efrén López & Abracadabra, L’Ham de Foc, Evgenios Voulgaris, Milo ke Mandarini Quartet, Maria Farantouri, Anja Lechner, Thomas Strønen, Björn Meyer ecc. partecipando a concerti in tutto il mondo. Ha inciso per An Music, Felmay IT e ECM Records.


Peppe Frana
Intraprende lo studio dell’ʻūd turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia, dove frequenta alcuni tra i più rinomati maestri: Yurdal Tokcan, Omer Erdogdular, Murat Aydemir, Daud Khan Sadozai, Ross Daly. Dal 2013 studia liuto medievale presso la Schola Cantorum Basilensis sotto la guida di Crawford Young. È laureato con lode in filosofia presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli. Collabora stabilmente con molteplici artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, orientale ed extracolta tra cui ricordiamo: Ensemble Micrologus, Ensemble Calixtinus, Ensemble Exquier, La Contraclau, Cantsiléna, Ensemble Bahar, Ross Daly.


Antonino Anastasia
Inizia lo studio dei tamburi a cornici con il Maestro Francesco Manna a Napoli, e del tombak con Mohssen Kassirosafar in Iran. Collabora con il gruppo Ars Nova Napoli che si esibisce in Italia e all’estero: Francia, Spagna, Grecia, Albania e Svizzera, e recentemente anche in Marocco ed in Iraq. Attualmente prosegue lo studio delle percussioni orientali con seminari in Turchia e Iran, e frequenta il corso di alto perfezionamento in percussioni classiche presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.


Salvatore Morra
Ha studiato arabo all’Università L’Orientale, chitarra al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, e l’ʻūd con Selmi Mongi e Kamel Gharbi, per poi conseguire il dottorato di ricerca in Studi musicali sul mālūf e l’ʻūd tunisino alla Royal Holloway, University of London. Ha inciso per Adoro Records e Draft. Oltre a suonare la chitarra e l’ʻūd con diverse formazioni: Umberto Maisto, Marcello Nardis, Ensemble Partenope, Trio Amaròn, Marzouk Mejri si occupa di musicologia araba con interesse verso i dibattiti interdisciplinari sul nazionalismo postcoloniale, la decolonizzazione e il multiculturalismo nel Vicino Oriente.

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